Dopo un pronunciato assaggio della stagione invernale, con un’ondata di freddo considerevole se rapportata al periodo stagionale (la seconda metà di novembre), adesso ritornano in campo le correnti meridionali, più umide, ma miti, in grado di portare via la neve caduta dal suolo europeo.
L’eccezione è invece costituita dalla Russia e dalla Scandinavia, dove, anzi, lo spessore del manto nevoso è previsto in ulteriore aumento, così come, ovviamente, sulle nostre montagne Alpine.
Attualmente, osservando le mappe del modello matematico GFS, notiamo uno zero termico attorno ai 600-800 metri sul versante adriatico, mentre neve al suolo è presente sui Balcani e sull’Europa Orientale, nonché su buona parte dell’Europa Centrale.
Ma è previsto l’ingresso di una perturbazione presente sull’Europa Occidentale, con isoterme che si innalzeranno gradualmente su tutto il nostro Continente, tanto che, giù mercoledì prossimo, la possibilità di neve riguarderà solo le quote superiori ai 2200-2400 metri sul Centro Italia, ed ancora più in alto sull’Europa Centrale, sotto la spinta delle correnti calde di Foehn.
Questo farà si che si sciolga gradualmente il manto nevoso presente al suolo su diversi Stati dell’Europa centro orientale.
L’eccezione, sul nostro Continente, riguarda le zone della Scandinavia centro settentrionale e della Russia europea.
Qui le correnti più umide scorreranno sull’ampio cuscino freddo presente, con zero termico che rimarrà costante tra il suolo ed i 200-400 metri di altezza.
E’ previsto quindi un aumento del manto nevoso sulla Russia Europea, che potrebbe passare dagli attuali pochi centimetri fino a 30-40 cm, con massimi spessori di quasi mezzo metro sulla parte settentrionale.
Anche la Scandinavia subirebbe notevoli nevicate con manto bianco che potrebbe raggiungere uno spessore superiore al metro e venti cm sulle zone montuose interne, ed i 40 cm sulla parte settentrionale.
E’ importante constatare l’incremento del manto nevoso sulla Russia europea, perché potrebbe favorire l’instaurarsi del noto Anticiclone Russo, di origine termica, in grado di poter influenzare le sorti della stagione invernale sul nostro Continente.