Anche se su gran parte d’Italia c’è il sole, quella che comunemente è la percezione del bel tempo viene un po’ a mancare. La causa? Il fresco e soprattutto il vento. Vento che spira maggiormente nelle regioni tirreniche, facendo sembrare le temperature ancor più basse. Qualora vi steste domandando se siamo dinanzi a valori estivi, la risposta è ni. Su alcune zone peninsulari si avranno massime superiori ai 30 gradi, mentre su altre si faticherà a superare la soglia dei 25.
Ma cos’è che sta causando la crisi stagionale? E’ l’Atlantico. Un Atlantico che si avvale del supporto del ben più freddo Artico. Le masse d’aria in calo dalle latitudini polari stanno alimentando una vastissima zona perturbata, composta da diversi minimi gravitanti tra Scandinavia ed Europa centrale. Sino l’arco alpino sta esercitando un’azione di blocco convincente, ma ciò non toglie che parte dell’aria fresca vada a sfociare nei nostri mari penetrando principalmente dal Golfo del Leone.
I temporali che andranno a manifestarsi sulle Alpi avranno ragion d’esistere proprio perché l’azione ciclonica arriva sino là. Tra venerdì e sabato ve ne saranno altri, i più intensi sul settore orientale. Sabato, però, è bene sottolineare che l’instabilità potrebbe iniziare a risultare più estesa. Fin dal mattino, infatti, acquazzoni e qualche temporale dovrebbero coinvolgere il Friuli Venezia Giulia, l’alto Veneto, il Trentino Alto Adige ed anche qualche zona del Nordovest.
Verso sera, quando inizierà a fluire aria fresca da est, le condizioni potrebbero peggiorare ulteriormente e i temporali sfociare facilmente in pianura. Dato il tipo circolatorio, i fenomeni più consistenti dovrebbero riguardare il Triveneto. Peraltro non è escluso qualche episodio grandinigeno a carattere locale.
Al Sud, invece, l’intrusione d’aria umida dovrebbe condurre ad un aumento della nuvolosità medio alta, così pure nelle regioni del medio versante Adriatico. Tra Abruzzo e Molise, poi, è possibile che si verifichi qualche annuvolamento più consistente lungo la dorsale appenninica ed al quale si unirebbero rari acquazzoni.
E’ domenica, però, che l’assalto perturbato inizierebbe a divenire più ficcante. Sulle regioni Settentrionali si avrebbero i maggiori effetti, senza dubbio. Ma l’estensione in direzione sud di una parte della saccatura potrebbe far sì che l’instabilità cominci a manifestarsi sulle regioni Centrali e nei rilievi del Sud. Affinché si possano determinare le zone maggiormente interessate, occorrerà attendere l’effettiva disposizione della goccia fredda. Già, la goccia fredda. L’intero sistema si isolerà alle alte quote atmosferiche, ciò vuol dire che non riceverà più l’alimentazione Artica e sarà costretta a muoversi autonomamente.
La buona notizia è che non dovrebbe arrivare direttamente nel Mediterraneo – ipotesi per ora escludibile – altrimenti si sarebbe verificato un peggioramento ben più consistente anche per via del passaggio del Vortice nel Mediterraneo.