I tre mesi che consideriamo nell’ambito del periodo meteorologico dell’estate (giugno, luglio ed agosto) hanno avuto delle caratteristiche profondamente differenti, per cui non è certo facile stilare un resoconto finale degli aspetti salienti della stagione. Di sicuro ci sono rimaste impresse le caratteristiche di agosto (soprattutto perché è stato l’ultimo mese dell’estate), su canoni continuamente anticiclonici per quel che riguarda il Mediterraneo e con le perturbazioni confinate a nord delle Alpi. In genere è proprio questo l’andamento medio generale del clima estivo, ma la stagione 2011 aveva riservato un andamento scoppiettante a giugno e luglio, che ha avuto un ruolo non indifferente sui principali parametri che andiamo a rivisitare nel loro insieme.
Anzitutto, sul lato delle temperature spicca una contrapposizione netta fra le aree occidentali e orientali dell’Europa. Le continue sortite perturbate atlantiche hanno infatti coinvolto più direttamente i settori centrali del Continente e le nazioni ad ovest, quelle più esposte anche alle transitorie discese di masse d’aria decisamente fresche per il periodo. Abbiamo già visto come per il Regno Unito sia stata un’estate decisamente fresca (in particolare l’Irlanda, stagione più fredda degli ultimi 25 anni), così come temperature un po’ sottomedia si sono avute anche su alcuni settori della Francia e zone settentrionali iberiche. Molto più caldo sul lato orientale e parte di quello centrale europeo, ma anche la Scandinavia: per qualche settimana, come ben ricorderete, le temperature anomale in Russia si stavano avvicinando sui livelli eccezionali dell’estate 2010. Non a caso, tra la Russia e le nazioni confinanti si sono avute localmente le anomalie termiche positive più accentuate, in qualche caso superiori ai 3-4 gradi.
Dal punto di vista delle precipitazioni, è stata una stagione nel complesso generosa per molte aree d’Europa: in diversi casi, i fenomeni consistenti si sono avuti per il continuo contrasto fra masse d’aria diverse, che è poi all’origine della differenza termica pronunciata che si è avuta tra le nazioni occidentali e quelle orientali del Continente. La prima parte dell’estate ha visto gli affondi perturbati fin sul Mediterraneo e anche l’Italia ne ha pertanto risentito, specie per quel che riguarda le regioni centro-settentrionali. E’ rimasta un po’ più a secco l’Iberia con precipitazioni quasi ovunque sotto la norma (a parte alcuni episodi di pioggia eccezionale, come quello dell’area attorno a Barcellona), poiché l’anticiclone non ha quasi mai mollato la presa in questo settore.