Si tratta degli effetti dell’aria fredda in quota, che, dal Mediterraneo Occidentale, si è oramai portata definitivamente sulla nostra Penisola, generando un profondo minimo depressionario, ben visibile dalle immagini satellitari e centrato al largo delle coste Laziali.
L’ondata di maltempo ha lasciato strascichi piuttosto pesanti, sulla nostra Penisola, a cominciare dalle precipitazioni abbondanti (delle quali tuttavia se ne sentiva un gran bisogno), per passare poi ai venti molto forti ed alla neve che è scesa fino a quote molto basse, toccando occasionalmente le località di pianura.
Ieri sono caduti 31,2 mm di pioggia a Capo Palinuro, ma anche 27,0 mm a Trevico, 23,0 mm a Santa Maria di Leuca e 22,0 mm a Brindisi, 20,0 mm a Treviso e 17,0 mm a Grosseto.
Questa mattina i valori termici misurati dai radiosondaggi italiani mostravano temperature di -33°C a 5290 metri di altezza a Trapani, e di -35°C alla stessa quota a Cagliari, valori del tutto insoliti per essere all’inizio della stagione primaverile.
E’ proprio questa massa d’aria freddissima in quota, a determinare le cellule temporalesche che si sono sviluppate su tutti i mari centro meridionali italiani, in quanto a contatto con la calda superficie marina, l’aria fredda si instabilizza, generando così i temporali, che sono visibilissimi dall’immagine satellitare.
Durante il temporale, i moti verticali discendenti trascinano l’aria fredda nei bassi strati, mentre nel contempo l’aria calda superficiale si innalza.
E’ per questo che durante i fenomeni temporaleschi abbiamo dei locali cali dello zero termico che abbassano di parecchio il limite della neve, tanto da raggiungere le quote collinari.