La siccità sul Nord Italia è un problema tutt’altro che risolto, soprattutto per quanto attiene gran parte del Nord-Ovest ed il Triveneto: la lunga fase rigida di questa prima parte di febbraio ha portato tantissima neve in Emilia Romagna, ma anche in un primo momento tra Basso Piemonte ed entroterra ligure. Sulle restanti zone del Settentrione le precipitazioni hanno invece latitato ed il grande gelo ha imperversato con scenari decisamente secchi: ogni cosa in caduta dal cielo sarebbe stata neve, ma di precipitazioni significative non se ne sono viste. Gran parte delle aree alpine e prealpine del versante italiano non hanno quindi avuto apporti nevosi degni di nota e così si trascina, da mesi e mesi, una situazione molto critica, quando ormai la primavera incombe sempre più da vicino.
Data questa situazione, il peggioramento atteso nel corso del week-end rappresenta un’occasione preziosa per rimpinguare gli scarsi accumuli : nella giornata domenicale, l’approfondimento di una depressione sul Mar Ligure dovrebbe portare le tanto agognate nevicate sulle Alpi, non solo le zone di confine (che saranno quelle più inizialmente coinvolte), ma anche su gran parte del comparto centro-orientale del versante italiano, già a quote attorno ai 600-700 metri, localmente più basso nelle vallate più strette.
Non sono attese precipitazioni abbondanti, sulla base delle ultime proiezioni, e non sembra proprio essere questo il peggioramento capace di portare una fase perturbata significativa per l’Arco Alpino: il minimo barico, inizialmente sul Mar Ligure, tenderà infatti rapidamente a scivolare verso sud-sud/est e così, nella fase clou del peggioramento, le precipitazioni nevose andranno a concentrarsi lunedì soprattutto sul Basso Piemonte e sull’entroterra emiliano, zone dove il peggioramento tenderà ad accentuarsi e a portare così le maggiori nevicate.