Siamo di fronte ad un contesto barico a livello euro-atlantico contrassegnato da equilibri delicati e molto fragili, ulteriormente esaltati dal fatto che ci troviamo dinanzi alla tipica fase di transizione che rende il quadro evolutivo ancor più complesso e non sempre ben decifrabile. Una saccatura artica colma d’aria gelida si è insediata tra la Russia e parte delle nazioni centro-orientali europee, mentre sul comparto occidentale del Continente si contrappongono fra loro l’anticiclone delle Azzorre con i profondi cicloni extratropicali nord-atlantici. L’anticiclone e la Depressione d’Islanda si danno in realtà forza l’un l’altro, in quanto è proprio l’intensità della corrente a getto in uscita dall’Atlantico Canadese a gonfiare come un pavone l’alta pressione oceanica, il cui baricentro si mantiene in questo momento poco al largo delle coste portoghesi e del Golfo di Biscaglia. In questo frangente l’ampia struttura depressione nord-atlantica, ben strutturata a tutte le quote, è contrassegnata da un profondissimo minimo barico al suolo di 943 hPa nel tratto d’oceano fra la Groenlandia e l’Islanda.
Si tratta della depressione più forte del nuovo anno, ma sicuramente ricorderete come gli ultimi mesi del 2011 erano stati caratterizzate da diverse altre strutture depressionarie molto incisive. Appare notevolissima al momento la differenza di pressione rispetto all’anticiclone che si contrappone a latitudini un po’ più basse, dove si raggiungono valori di 1035-1036 hPa: questo forte gradiente barico si “sfoga” per mezzo di venti tempestosi in pieno Atlantico che lambiscono in parte anche le Isole Britanniche con venti freddi nord-occidentali, che poi ruotano con componente meridionali dal Mare del Nord verso la Penisola Scandinava. Il movimento verso est della depressione è tuttavia frenato dal corridoio anticiclonico esteso dalla Finlandia fino all’Artico Russo, che costringe così la depressione a trovare altre vie di scampo. In questo modo si spiega l’affondo già avvenuto di alcuni nuclei depressionari sul Mediterraneo Centrale negli ultimi giorni, ma anche la nuova penetrazione verso l’Italia di un impulso perturbato atteso per giovedì, che appunto si distaccherà dalla vasta giostra perturbata nord-atlantica.