Nell’estate del 1914 sul nord Europa ha stazionato a lungo (circa 3 settimane) un centro di alta pressione che ha portato tempo stabile e molto caldo in vasti settori della Russia europea, convogliando aria molto calda da est anche verso la Finlandia. In Russia, quell’estate furono numerosi gli incendi boschivi, con il fumo che di tanto in tanto raggiungeva anche la Finlandia orientale.
Quasi ogni estate in Finlandia qualche località raggiunge i 30°C, mentre sono molto rare le massime oltre i 33°C. Il 9 luglio 1914 questa soglia fu superata in diverse località del paese, con un valore record di 35,9°C registrato a Turku, nel sudovest del paese, valore sulla cui affidabilità già all’epoca si aprì un dibattito, tanto più che la stazione dove si misurò la temperatura record era situata a breve distanza dal mare.
Questo record di 35,9°C ha resistito fino al luglio 2010, quando, con una configurazione barica abbastanza simile e ancor più persistente (record di caldo a ripetizione e incendi devastanti in Russia), è stato superato più volte. Il nuovo limite nazionale è stato fissato a Joensuu, nella parte orientale del paese, con 37,2°C registrati il giorno 29, ma Turku è rimasta molto lontana da quel valore, registrando una temperatura massima di 32,1 °C il 13 luglio.
Come è noto, la Finlandia si trova molto lontano dai Tropici e ovviamente sono molto rari lunghi periodi caldi. La media delle temperature massime, anche nel sud del paese, è di poco superiore ai 20°C nei mesi estivi (21,3°C la media delle massime di luglio a Turku, 21,0°C a Joensuu). Dal 1961 al 2009 solo 3 volte sono state registrate temperature superiori ai 33°C. L’8 luglio 1972 Outokumpu raggiunse i 33,6°C, Ruokolahti e Lappeenranta i 33,1°C. Nel luglio 1994, Jyvaskyla e Tampere raggiunsero i 33,3° e 33,1°C. Nel 2003, il 15 luglio, fu Mietoinen a salire fino a 33,3°C. Il 9 luglio 1914, oltre ai 35,9°C di Turku, si registrarono 35,0°C a Jyvaskyla, mentre furono numerose le stazioni del sud e dell’est del paese a fermarsi tra i 32° e i 34°C.
Nei primi anni del 1900 in Finlandia la rete di stazioni di osservazioni meteorologiche era già piuttosto sviluppata, con decine di osservatori. La stazione di Turku era correttamente collocata a 1,5-2 metri dal suolo, con il termometro posizionato in una capannina Stevenson. Il professor Gustav Meinander analizzò attentamente la posizione della stazione di osservazione, che si trovava negli anni 1909-1936 nel giardino botanico dell’Università di Turku, in un cortile circondato da tre edifici, il più alto dei quali misurava circa 10 metri, con il lato aperto rivolto verso nordest. La distanza del sensore dagli edifici era di circa 17 metri, mentre il mare distava poco più di 1 km.
Nel 1936, l’osservatorio di Turku fu spostato di circa 2 km a ovest di Artukaisiin, quindi nel 1955 fu collocato circa 7 km a nord-est, presso il nuovo Aeroporto Ruskoon. Le rilevazioni sul posizionamento del sito e sull’affidabilità degli strumenti fatte all’epoca non furono tali da invalidare il record, tuttavia permangono molti dubbi, considerato che le stazioni più vicine a Turku il 9 luglio 1914 non raggiunsero i 30°C e che anche le più intense ondate di caldo successive non hanno fatto mai neppure avvicinare tale soglia a Turku, neppure nel sito aeroportuale, situato più all’interno e quindi sulla carta meno soggetto all’influenza mitigatrice del mare.
Analizzando le mappe dell’area dove sorgeva la stazione possiamo ipotizzare che, in presenza di venti caldi orientali e di un intensissimo soleggiamento (non abbiamo i dati igrometrici di quel giorno, ma la configurazione barica è tale da far ritenere che l’umidità fosse molto bassa) i tre edifici che circondavano il giardino botanico abbiano da un lato “intrappolato” l’aria calda giunta dal lato “libero” (est-nordest), dall’altro abbiano riflesso fortemente il calore ricevuto dai raggi solari, creando una “isola di calore” localizzata. Riguardo all’effetto mitigatore del mare, la posizione della stazione o meglio degli edifici che la circondavano era tale da “ripararla” dalle brezze marine, brezze che comunque probabilmente furono assenti o molto modeste il 9 luglio 1914, inibite dai venti sinottici orientali.