Tregua al capolinea:
dopo giorni governati da note instabili significative nelle regioni adriatiche e meridionali, abbiamo goduto di una relativa pausa. Nel frattempo, però, da est sono affluite masse d’aria relativamente fredda che hanno fatto calare le temperature soprattutto durante la notte. Ieri, martedì, è stata certamente la giornata migliore dell’intera settimana. Fin da oggi, infatti, si ripresenteranno un po’ di nubi e qualche precipitazione.
Complessa evoluzione barica:
sono almeno 4 gli elementi meteorologici su cui discutere, relazionabili tra loro in base all’origine o agli effetti. Anzitutto il gelo. Discende dalla Russia è ha invaso l’Europa dell’est, minacciando il settore centrale. Il trampolino di lancio è fornito dall’ampia cellula anticiclonica in progressivo isolamento tra le Isole Britanniche e il Regno Unito. Ma spostiamoci ad ovest. Le perturbazioni atlantiche stanno scardinando la resistenza altopressoria e presto invaderanno la Francia. Un’area depressionaria è riuscita a sfuggire al controllo altopressorio transitando sul nord Africa e sarà responsabile di un parziale peggioramento all’estremo sud.
La netta contrapposizione tra masse d’aria:
riassumendo: da un lato le correnti temperate, dall’altro il gelo. Un mix esplosivo, che scaturirà nella genesi di un ampio vortice ciclonico a ridosso dell’Italia. La contrapposizione, quale riflesso dell’azione depressionaria, coinvolgerà anche il nostro Paese. Il centro nord e la Sardegna si troveranno sul ramo freddo della depressione, conseguentemente le temperature caleranno ancora e le nevicate si spingeranno a bassissima quota. Al sud e in Sicilia, probabilmente anche su parte delle regioni centrali, in prima istanza interverrà un consistente richiamo d’aria umida e temperata.
Le incertezze:
nella lettura dei modelli riscontriamo, tutt’oggi, delle difficoltà nell’esatta collocazione del vortice ciclonico. Quel che possiamo confermare, viste le ultime emissioni, è la pesante ondata di maltempo che interesserà l’intero Paese. Così com’è probabile che il centro nord, compresa la Sardegna, si trovino ad affrontare nevicate localmente copiose a bassissima quota. Da valutare, al momento, l’ulteriore lieve spostamento ad est dell’intera struttura depressionaria, che se confermato accrescerebbe l’entità del freddo e il numero di regioni coinvolte.
Lungo periodo ciclonico:
la ferita che si scaverà dovrebbe protrarsi almeno sino alla metà della prossima settimana. Dopo l’iniziale richiamo temperato, parte del freddo si espanderà al sud determinando nevicate sui rilievi a quote interessanti.
Prime proiezioni su Marzo:
ovviamente ci riferiamo ai primi giorni del prossimo mese, un periodo nel quale potrebbe realizzarsi il primo imponente afflusso d’aria mite. Questo quel che indicano i modelli, tuttavia è bene sottolineare come stamane alcuni Centri di Calcolo abbiano corretto il tiro.
Focus: evoluzione sino al 05 marzo 2013
Giovedì ci aspettiamo condizioni di tempo instabile su parte del centro nord. Attese precipitazioni sparse, con nevicate a bassissima quota in Toscana, Umbria e Marche. Non escludiamo precipitazioni nevose lungo la pianura emiliano-romagnola, in Lombardia e in Piemonte. Al sud, causa correnti umide miti meridionali, ci aspettiamo piovaschi o deboli piogge. Da venerdì, e per tutto il weekend, alcuni impulsi perturbati provocheranno condizioni di forte maltempo. Avremo piogge, temporali, locali grandinate e nevicate. Nevicate che dovrebbero coinvolgere le bassissime quote del centro nord e della Sardegna, soprattutto tra sabato sera e domenica.
La prossima settimana comincerà all’insegna del maltempo. Condizioni d’instabilità interesseranno soprattutto il centro sud e le isole, con temperature in calo anche nel mezzogiorno. Avremo piogge e delle nevicate, localmente a bassa quota. Dopodiché subentrerà un generale miglioramento, che dovrebbe condurci agli esordi della primavera meteorologica.
Evoluzione sino al 10 marzo 2013
Non escludiamo che nella prima settimana di marzo una prima ondata d’aria calda possa raggiungerci, facendo innalzare sensibilmente le temperature.
In conclusione.
L’inverno, giunto in prossimità del traguardo, è pronto a sferrare quella che potrebbe rivelarsi come l’ultima offensiva..