L’elemento saliente a breve termine.
La settimana inizerà sostanzialmente instabile, con precipitazioni a carattere sparso che andranno ad interessare un po’ tutte le nostre regioni. Dapprima il Centro Nord, poi il Centro Sud. Causa, lo ribadiamo, la vasta depressione oceanica in prossimità delle Isole Britanniche.
L’elemento saliente a medio termine.
Depressione che, confermando l’analisi del mattino, si porterà gradualmente verso Sud-Ovest, rinforzando ulteriormente. A dispetto di quanto mostrato nel weekend, i modelli di preveisione indicano un interessamento soltanto parziale delle regioni Settentrionali, mentre il resto della Penisola tornerebbe a confrontarsi con l’alta pressione subtropicale. Condizionale d’obbligo, in attese di conferme nelle prossime 48 ore.
L’elemento saliente a lungo termine.
Esaurita la “ruota” depressionaria atlantica, l’alta delle Azzorre andrebbe a colmare l’area depressa iberico-marocchina, trovando inoltre strada spianata per un tentativo di risalita meridiana. Tra Scandinavia e Russia Europea s’affaccia inesorbaile un nucleo gelido del Vortice Polare.
Il trend a lungo termine:
Dinamica vorrebbe che la spinta meridiana dell’alta delle Azzorre, evoluzione assai probabile in un contesto evolutivo come quello in esame, possa portare uno scivolamento verso Sud del suddetto Vortice, alla conquista dell’Europa Centro orientale. Qualora la flebile onda atlantica, in ingresso sul Mediterraneo come residuo della pregressa attività depressionaria, trovasse conferma, parte dell’aria fredda potrebbe raggiungerci e determinare la prima “invernata” stagionale.
Elementi di incertezza: Sono due le figure bariche attualmente attive sullo scacchiere continentale: depressione oceanica, alta subtropicale. L’alimentazione meridionale innescata dalla prima, si rivelerà nutrimento essenziale per la tenuta della seconda.
Modi e tempi d’esaurimento dell’attività ciclonica occidentale, andranno inevitabilmente ad indebolire l’alta continentale, sul cui fianco orientale si presenterebbe il lato debole. Ma appunto, la linea evolutiva tracciata dipenderà dall’entità e durata dell’onda ciclonica atlantica dei prossimi giorni.
Fattori di normalità climatica:
Il fronte termico porterà ben poche novità. Si viaggerà diffusamente al di sopra delle medie stagionali, con temperature più ottobrine che non da fine autunno.
Focus: evoluzione sino al 03 dicembre 2006
La prima fase evolutiva sarà caratterizzata da condizioni di tempo moderatamente instabile, con precipitazioni dapprima al Centro Nord, poi al Centro Sud, localmente di moderata intensità. Sucessivamente dovrebbe seguire un generale miglioramento, dettato dal ritorno dell’alta pressione subtropicale, il cui fulcro d’azione dovrebbe sistemarsi in prossimità delle regioni meridionali.
Alta pressione che potrebbe tenerci compagnia fin verso la fine del nuovo mese, allorquando l’onda ciclonica innescata dalla vasta depressione oceanica potrebbe portarsi verso il Mediterraneo, mentre in Atlantico si assisterebbe ad una ripresa barica. Tornerebbero correnti occidentali che sarebbero il preludio ad un nuovo cambiamento.
Evoluzione sino al 08 dicembre 2006
Cambiamento che potrebbe difatti materializzarsi in prossimità del ponte dell’Immacolata, a conferma della tradizione fredda di tale festività. Come detto l’alta delle Azzorre potrebbe spingersi verso Nordest, favorendo la discesa d’aria fredda associata al vasto nucleo gelido in movimento verso la Russia Europea. Ipotesi da confermare, ma che da diverso tempo trova risalto nella disposizione barica degli attori protagonisti su scala continentale.
In conclusione.
Và concludendosi un trimestre autunnale che si potrebbe definire facilmente secco e relativamente mite. Vi sono state delle eccezioni, sia dal punto di vista termico (primi di novembre) che precipitativo (settembre e ottobre), ma definire l’alta pressione subtropicale come protagoinsta in sede Mediterranea non sarebbe certo uno scandalo.