L’evoluzione generale
Sul comparto europeo persisteranno le condizioni ideali per continui afflussi Nord atlantici in direzione del Mediterraneo Centro occidentale, dove il tempo sembra destinato a mantenersi perturbato. La causa è da imputare alla presenza di due importanti figure di alta pressione che da qualche tempo dominano la scena continentale: l’anticiclone delle Azzorre ad Ovest, quello Russo ad Est.
Tuttavia il lungo termine sembra propendere per un progressivo rafforzamento di quest’ultimo, con isolamento di una vasta cellula tra la Scandinavia e la Russia Europa e seguente termicizzazione dello stesso. In parole povere parte dell’Europa orientale potrebbe piombare al gelo come non accadeva da tempo, mentre l’anticiclone oceanico non mostrerà nessuna seria intenzione di allungarsi in direzione della nostra Penisola.
Il tempo previsto in Europa e sull’Italia
Altro elemento estremamente interessante è la costante presenza di un flusso di correnti provenienti dal Nord Atlantico, più o meno fredde, capaci di mantenere le temperature in linea col periodo o localmente al di sotto. È quanto accadrà i prossimi giorni, allorquando tornerà la neve al Nord ed al Centro, mentre al Sud si limiterà ai rilievi.
Tuttavia ci pare importante metter in evidenza come nel lungo raggio proprio il Mediterraneo, sede depressionaria, potrebbe risultare il terreno di battaglia ideale tra due forze contrapposte. L’aria molto fredda, diciamo gelida, presente sulla porzione continentale della Russia, e quella più mite associata ai bassi geopotenziali presenti tra Africa del Nord, Penisola Iberica e Spagna.
Una contesa aspra, che darebbe vita ad accesi contrasti termici con nuove possibile nevicate al Nord ed al Centro a quote non proibitive, col Sud interessato da piogge e neve solo sui rilievi. Ma volendo gettare lo sguardo al di al del normale long-range, la configurazione che si verrà a creare sarà di quelle ideali all’avvento di una cruenta fase invernale su buona parte dell’Europa.
Il rafforzamento dell’anticiclone Russo, la presenza di una cellula in Scandinavia, la perdita di vigore della porzione canadese del Vortice Polare, la reiterata tendenza a meridianizzazione dell’azzorriano, potrebbero far sì che il gelo, quello continentale proveniente direttamente dalle steppe innevate della Siberia occidentale, si apra la strada verso Ovest e quindi in direzione del Mediterraneo, con conseguente cruenta fase fredda e nevosa.
In conclusione
Ipotesi, certo, ma molti di Voi avranno avuto l’opportunità di leggere e capire, attraverso il nostro forum e tutta la comunità meteorologica, come la configurazione sopra descritta, qualora venisse confermata nel tempo, rappresenti qualcosa di veramente infrequente nel corso delle ultime stagioni invernali. Una disposizione barica che lascerebbe intendere una seconda parte invernale fredda e nevosa in molte regioni dell’Europa mediterranea.