Le miti temperature atlantiche, più alte al Sud e in significativo temporaneo rialzo in Val Padana, verranno rimpiazzate tra qualche giorno da valori più consoni alla stagione invernale. Attualmente le regioni Meridionali e le Isole registrano valori al di sopra della norma. Basti pensare che nelle prossime ore alcune località raggiungeranno punte di 23-24 gradi. Tra la Vigilia e il Natale correnti più secche discenderanno dalle Alpi nelle aree padane di ponente, innescando anche in quel caso un consistente aumento e favorendo termiche autunnali. In Piemonte e sul settore occidentale dalla pianura Lombarda si potrebbero raggiungere i 13-14 gradi.
In seguito, aria più fredda di estrazione Artica si insinuerà nel Mediterraneo e alimenterà la circolazione ciclonica preesistente. Il bianco Natale potrebbe non essere un’utopia, ma non inizialmente. Il freddo arriverà in serata e potrebbe determinare la caduta di neve a bassa quota nelle regioni del Triveneto. Qualora le proiezioni odierne venissero confermate, spruzzate di neve si dirigerebbero addirittura sin sulle pianure del Veneto e dell’Emilia Romagna. Nella notte successiva qualche fiocco potrebbe estendersi alla Lombardia, al Basso Piemonte e sulle colline toscane.
Ma facciamo un passo indietro e focalizziamo l’attenzione sul meteo della Vigilia.
Condizioni di maltempo si avranno su tutte le regioni tirreniche, Isole comprese. Possibili rovesci di una certa intensità su Toscana, Lazio e Campania. Saranno accompagnati da qualche episodio temporalesco lungo le coste. La giornata sarà brutta nelle regioni del Triveneto: pioverà diffusamente e oltre i 1400 m cadrà altra neve. Nell’Appennino emiliano-romagnolo la quota sarà maggiore, sui 1600/1700 m circa.
Occasionali rovesci si distribuiranno anche nelle aree orientali lombarde e liguri. Piogge sparse potrebbero verificarsi nelle Marche, sulla Foggiano, nel Barese e nelle aree interne appenniniche tra Abruzzo e Molise. In questo caso il limite delle nevicate sarà posto al di sopra dei 1800 m.
S’è discusso del Natale, ma solo in parte. Abbiamo parlato di possibili nevicate nelle regioni del Triveneto, ma c’è da aggiungere che nella prima parte della giornata insisteranno precipitazioni sparse nelle regioni del medio versante Adriatico e sui settori tirrenici del Sud Italia.
A Santo Stefano le masse d’aria fredda si propagheranno dal Nord nell’Italia Centrale, coadiuvate da venti freddi di Grecale. La neve potrebbe cadere in Emilia Romagna e non solo in montagna. E’ possibile che scenda anche in pianura nella prima parte del giorno, lasciando strada ad un successivo consistente miglioramento.
Al Centro e in Sardegna si avranno condizioni di vivace instabilità. La neve cadrà senz’altro sui rilievi appenninici, ma non è da escludere che su Toscana, Marche, Umbria e Abruzzo possa comparire localmente sulle colline. Discorso analogo in Sardegna.
Al Sud, per via di una persistente circolazione occidentale, pioverà nei versanti tirrenici. Tempo discreto sulle aree ionico-adriatiche.
Dal 27 spazio ad un diffuso miglioramento. L’inserimento di un promontorio anticiclonico determinerà condizioni di stabilità, ma si avrà un deposito dell’aria fredda nei bassi strati e verranno incentivate forti inversioni termiche. Torneranno le nebbie in Val Padana e nelle vallate appenniniche.