Un primo bilancio:
non abbiamo ancora dati puntuali alla mano, ma possiamo già stilare un bilancio sommario della stagione primaverile. Andando a memoria possiamo sostenere, senza paura d’esser smentiti, che i periodi di bel tempo di maggior portata si realizzarono nel mese di marzo. Si venne da un inverno-non inverno e il timore che anche la primavera potesse lasciare campo libero ad un avvio anticipato della bella stagione era fondato. Invece, cammin facendo, abbiamo avuto ancora una volta la riprova di quanto possano rivelarsi sorprendenti le stagioni di transizione. Al di là degli aspetti termici, quel che abbiamo osservato è il quadro di estrema dinamicità atmosferica che ha condotto sul nostro Paese varie fasi d’instabilità consistente.
C’è l’Atlantico:
in questo inizio settimana, l’ultima di maggio e l’ultima primaverile, registriamo la presenza di un’ampia depressione atlantica collocata sull’Europa occidentale. La sue maglie provano ad estendersi verso il cuore del Mediterraneo, tenendo a bada l’Alta delle Azzorre che riesce a malapena a garantire una discreta protezione alla parte meridionale della Penisola Iberica e al nostro Meridione.
Uno sguardo ad est:
chi avesse avuto modo di dare uno sguardo all’analisi satellitare mattutina probabilmente si chiederà il perché del dover prestare attenzione all’Europa orientale. Al momento, infatti, su quella porzione del Continente domina una vastissima Alta Pressione ma ciò nonostante abbiamo visto come in alcune aree i contrasti termici siano così grandi da favorire l’insorgenza di devastanti temporali. Ed è proprio in quella direzione che si deve guardare, perché nei prossimi giorni osserveremo un’area ciclonica prendere in mano le operazioni estendendosi gradualmente verso ovest.
Fresco e instabilità:
è evidente che qualora tale configurazione dovesse realizzarsi – a detta dei modelli le probabilità sono elevatissime – eventuali effetti sul nostro Paese non si faranno attendere. L’afflusso d’aria fresca dai quadranti orientali esalterà ancora una volta i contrasti termici e l’instabilità che prenderà piede rischia ancora una volta di rivelarsi fin troppo vigorosa.
Temperature in netto calo:
altro elemento non trascurabile è il profilo termico emerso dall’attenta analisi evolutiva. Sembra infatti che le temperature siano destinato a calare con decisione, attestandosi su valori inferiori alle medie stagionali. Flessione che si farà sentire maggiormente sulle regioni adriatiche, le più esposte ai venti orientali, ma che comunque dovrebbe riguardare un po’ tutto il Paese.
A quando l’estate?:
Beh, per trovare un quadro configurativo tipicamente estivo dobbiamo andare alla seconda settimana di giugno, momento in cui l’Alta Pressione sembrerebbe in grado di affermarsi con convinzione nel cuore del Mediterraneo. Ed anche stavolta potrebbe avvalersi di un supporto caldo subtropicale, con conseguente forte rialzo termico e valori estivi pronti a consigliarci le maniche corte. Sarà il cambiamento stagionale definitivo? Staremo a vedere.
Focus: evoluzione sino al 08 giugno 2014
Ci aspetta una settimana all’insegna dell’instabilità, che dal Centro Nord si estenderà progressivamente anche al Sud. Le temperature caleranno nella seconda metà, portandosi come detto su valori inferiori alle medie stagionali. Da sottolineare come i fenomeni potrebbero risultare localmente intensi, assumendo sovente carattere temporalesco con grandinate e colpi di vento.
Un quadro che sembrerebbe in grado di traghettarci ai primi di giugno, confermando un esordio stagionale davvero poco estivo. Un graduale miglioramento potrebbe intervenire soltanto a fine periodo, quando da ovest potrebbe iniziare ad affacciarsi l’Alta Pressione.
Evoluzione sino al 13 giugno 2014
Alta Pressione che andrebbe ad affermarsi in seconda decade, regalandoci i primi veri scenari estivi. Evoluzione ovviamente ad ampio raggio e non scontata, ragion per cui vi invitiamo a seguire i prossimi aggiornamenti per le necessarie conferme.
In conclusione.
Primavera che volge al termine e che anche all’ultimo respiro andrà a ricalcare quel trend di variabilità atmosferica che ha prevalso per lunghi tratti.