Un’onda ciclonica sta transitando sull’Europa Centro-Orientale, collegata ad un vasto lago ciclonico freddo in quota esteso dal Mare del Nord al Baltico. Il fronte temporalesco annesso a tale onda ciclonica sta portando in queste ore frequente attività temporalesca tra Austria, Germania, Repubblica Ceca e Polonia. Non è una novità per queste zone la marcata instabilità, in quanto anche nella giornata di ieri una serie di fenomeni violenti, con grandine ed intense raffiche di vento, hanno martoriato la Polonia, alcune zone balcaniche e la Bielorussia.
Lo scontro fra masse d’aria radicalmente diverse è alla base di questi intensi episodi di maltempo sull’Europa Centrale. D’altronde, ormai da diversi giorni, aria d’origine artica ha affluito sulla Penisola Scandinava per poi giungere in parte sul Centro Europa, ove ha confluito con masse d’aria ben più miti d’origine oceanica o persino mediterranea. Al resto ci ha pensato il riscaldamento solare, il quale ha acuito ulteriormente i contrasti termici necessari alla genesi di vere e proprie tempeste temporalesche.
La fascia mediterranea, nel frattempo, risente in misura sempre più incisiva di un vasto campo d’alta pressione, i cui maggiori effetti si sentono sul bacino centro-occidentale, coinvolgendo direttamente la Penisola Iberica, ma anche la nostra Italia. Fanno in parte eccezione le regioni settentrionali del nostra Penisola, lambite dalla coda del fronte instabile in passaggio sull’Europa Centro-Orientale.
Nella prima parte del mattino qualche rovescio inatteso ha interessato la Zona Laghi della Lombardia, mentre qualche nube di troppo era già presente su altre zone del Nord, comprese le coste liguri ove la copertura nuvolosa di tipo basso è stata addossata da un flusso umido meridionale. In queste ore più calde pomeridiane il grosso dell’instabilità si è invece spostato sulle Alpi Orientali, ma i temporali stanno sconfinando anche su parte della pianura orientale veneta e su quella friulana.
Il movimento di queste precipitazioni è da nord/ovest verso sud/est, pertanto è proprio il Friuli a risentire più direttamente del transito di questo impulso instabile. I fenomeni sono stati peraltro rinvigoriti in queste ore pomeridiane dal contributo solare e da una moderata caduta barica sottovento alle Alpi, senza trascurare ovviamente l’ulteriore apporto d’energia favorevole alla spinta convettiva, immessa dal richiamo d’aria umida mediterranea nei bassi strati.
Le regioni centro-meridionali sono invece protette dall’alta pressione e la forza dei geopotenziali inibisce quasi del tutto i possibili spunti temporaleschi dati dal calore sulle zone interne appenniniche. L’elemento di novità odierno è rappresentato da un moderato calo termico sulle regioni meridionali, per l’arrivo di correnti più fresche di maestrale. Le flessioni termiche hanno interessato la Puglia, ove si è passati da picchi di 34-35 gradi a temperature in genere sotto i 30 gradi. Le temperature massime più alte odierne sono quelle registrate in Sardegna (Decimomannu 33 gradi ed Olbia 32 gradi), ma i 30 gradi sono stati localmente varcati sulle zone interne laziali e sull’Emilia.
Nei prossimi giorni il promontorio anticiclonico sul Mediterraneo Centrale assumerà una componente sempre più subtropicale, a causa di un previsto affondo ciclonico sul Vicino Atlantico, al largo del Portogallo. L’Italia subisce infatti l’abbraccio rovente dell’alta pressione nord-africane, ogniqualvolta gli affondi ciclonici nord-atlantici affondano con decisione in prossimità della Penisola Iberica.