Il sussulto invernale:
per alcune settimane hanno prevalso configurazioni bariche di chiaro stampo invernale. Spesso sono sfociate in incursioni fredde fin nel cuore del Mediterraneo, dando luogo alle ben note vicissitudini nevose. Altre volte hanno optato per altri territori, lasciando l’Italia in una sorta di limbo barico. L’ultima irruzione appartiene al recentissimo passato: la giornata di ieri. Il transito di un fronte freddo da est ha penalizzato il medio-basso versante Adriatico e il Sud, laddove non sono mancate precipitazioni nevose a quote localmente collinari. Un sussulto d’orgoglio invernale, quasi un congedo in attesa che la primavera possa prendere definitivamente il sopravvento.
Cambio circolatorio, oppure no?:
è il quesito che in tanti si staranno ponendo osservando i vari modelli di previsione. In effetti l’ondata di maltempo ci verrà consegnata da una perturbazione nord atlantica, capace di interrompere il connubio tra l’Alta delle Azzorre e l’Anticiclone Scandinavo. Lo strappo che andrà creandosi non avrà l’ampiezza sufficiente per decretare la disfatta definitiva del blocco anticiclonico e difatti il connubio tra le due figure dovrebbe ricrearsi a stretto giro. Non solo. La perturbazione nord atlantica verrà agganciata dalla depressione fredda proveniente da est, scavatasi a seguito dell’irruzione fredda prima balcanica poi italica.
Ciò che conta è il maltempo:
poco importa se avremo un cambio configurativo o meno. Quel che importa è valutarne gli effetti, ovvero il sostanziale maltempo che investirà il nostro territorio fin dalla giornata di domani. Vedremo in seguito i dettagli, al momento vi basti sapere che sarà maltempo vigoroso e duraturo. Dovrebbe accompagnarci almeno sino a metà della prossima settimana e le precipitazioni assumeranno carattere di persistenza, risultando localmente fin troppo abbondanti.
Temperature tutto sommato nella norma:
osservando l’andamento del profilo termico emerge evidente un riallineamento delle temperature con le medie del periodo. Avremo scostamenti minimi e quei pochi che andranno a realizzarsi dovrebbero avere segno positivo. Ovviamente non mancheranno eccezioni micro-climatiche importanti, a seconda dell’esposizione alle correnti prevalenti in quel momento. Non a caso avremo anche delle nevicate a bassa quota, come nel caso del Piemonte e di altri tratti dell’arco alpino.
Il fragile equilibrio:
occupiamoci di quanto scritto in apertura, ovvero del fragile equilibrio termo-dinamico che andrà a crearsi. Dall’analisi modellistica comparata emergono alcuni, interessanti elementi: il posizionamento dell’Alta delle Azzorre, l’evoluzione della depressione atlantica e la possibile migrazione di masse artiche verso la Scandinavia in ultima decade (migrazione conseguente al processo di smantellamento del Vortice Polare, giunto ormai al capolinea stagionale). In particolare sarà importante valutare l’eventuale scivolamento del Vortice Ciclonico verso la Spagna, in grado eventualmente di implementare la prima vigorosa incursione anticiclonica africana dell’anno. In tal senso molto dipenderà dalla solidità delle fondamenta dell’Alta delle Azzorre: se terranno potrebbero arginare le velleità cicloniche o addirittura sostenere una spinta verso nord e il conseguente scivolamento delle masse fredde verso sud. Il bivio si proporrà probabilmente attorno al 20 di marzo: esplosione primaverile o freddo tardivo? Staremo a vedere.
Focus: evoluzione sino al 26 marzo 2015
Il tempo peggiorerà già domani, quando avremo le prime significative precipitazioni su parte del Nordovest, in Toscana e sulla Sardegna. Domenica ecco che il maltempo si estenderà su tutto il Centro Nord, intensificandosi. In avvio di settimana ci aspettiamo condizioni di tempo brutto, a tratti pessimo, sulla gran parte delle nostre regioni.
Un parziale miglioramento subentrerà a partire da mercoledì, quando sembra possa affacciarsi un promontorio anticiclonico da sud. Le regioni meridionali dovrebbero godere di tempo migliore per tutto il periodo di previsione, mentre Centro Nord e Sardegna rimarrebbe sotto tiro delle umide instabili correnti di Libeccio (associabili alla persistenza di una struttura ciclonica a ridosso della Penisola Iberica. Questa, al momento, l’ipotesi plausibile. L’altra ipotesi contempla un ritorno del freddo a causa di un vigoroso scambio meridiano.
Evoluzione sino al 31 marzo 2015
Marzo potrebbe chiudere i battenti in compagnia dell’Alta Pressione e non escludiamo un discreto supporto subtropicale tale da indurre i primi veri tepori stagionali.
In conclusione.
Marzo che si sta mostrando fortemente umorale come consuetudine e non sembra che abbia intenzione di regalarci scampoli di bel tempo primaverile duraturi.