Variabilità primaverile:
l’Italia è inserita in una circolazione atlantica ad ampio spettro, mossa da una profonda depressione a ridosso delle coste occidentali europee. I vari impulsi instabili apportano buoni quantitativi di pioggia, purtroppo c’è da registrare il netto rialzo della quota neve che sta causando parecchi disagi nei principali comprensori sciistici della dorsale appenninica. Il trend oceanico ci accompagnerà per tutto il weeke-end, dopodiché assisteremo ad un vigoroso cambiamento dell’impianto barico.
Europa al gelo:
mercoledì utilizzammo questo spazio per darvi una panoramica sul prossimo step evolutivo. E’ importante ripercorrerne le tappe, perché le condizioni meteorologiche sul nostro Paese risulteranno condizionate da quel che accadrà oltralpe. Detto dell’Atlantico, spostiamoci ad est. Andiamo in Russia, laddove è in atto l’isolamento di un’ampia struttura ciclonica direttamente riconducibile al Vortice Polare. L’aria gelida contenuta al suo interno sta invadendo la Scandinavia e nei primi giorni della prossima settimana avrà raggiunto il Regno Unito. Nel frattempo la depressione atlantica si introdurrà sulla Francia e andrà a risucchiare la colata propagandola sull’Europa occidentale.
L’Alta delle Azzorre:
seguendo giornalmente i diversi modelli, fin da subito sottolineammo l’eccezionalità di alcune emissioni del modello americano. Quello europeo, al contrario, evidenziò delle difficoltà nell’allinearsi, difficoltà giustificata in una differente lettura del ruolo dell’Alta delle Azzorre. Alta delle Azzorre e Atlantico vanno a braccetto, tant’è che se in Italia giungerà soltanto un po’ di freddo e non il gelo, è perché la depressione che impatterà la Francia impedirà all’Anticiclone di ergersi verso nord. Ipotesi, quest’ultima, proposta alcune volte da GFS e che ora pare definitivamente tramontana.
Quel che accadrà in Italia:
la colata gelida, lo si è detto, verrà risucchiata ad ovest. Tant’è che dovrebbe addirittura coinvolgere la Spagna, generando quelle nevicate a bassa quota mancate per gran parte della stagione invernale. La depressione atlantica confluirà nel Mediterraneo, approfondendosi nuovamente e richiamando parte del freddo dal Rodano. Le temperature subiranno un brusco calo e tornerà la neve alle basse quote, specie al centro nord. Nulla di eclatante, intendiamoci, dopotutto il mese di marzo non è nuovo ai colpi di coda invernali.
L’evoluzione successiva:
è interessante notare, ampliando il range temporale, la formazione di un serbatoio d’aria molto fredda nel cuore dell’Europa. Anche l’Atlantico continuerà a sfornare depressioni, ma la loro traiettoria non dovrebbe incidere sullo smantellamento della configurazione invernale. Probabile l’inserimento nel Mediterraneo e considerando che al di là delle Alpi avremo temperature marcatamente invernali, non sono da escludere altri richiami freddi verso l’Italia. Se così fosse, la seconda metà di marzo rischierebbe di ribaltare il quadro termico decisamente primaverile della prima decade.
Focus: evoluzione sino al 21 marzo 2013
Il weekend proporrà delle piogge a carattere sparso nelle regioni tirreniche e del nord. La situazione potrebbe peggiorare ulteriormente ad inizio settimana, quando inizieranno ad affluire correnti piuttosto fresche nord atlantiche. La diminuzione delle temperature ripristinerà delle nevicate a quote interessanti prima sulle Alpi, in seguito lungo la dorsale appenninica. Da mercoledì in poi ci aspettiamo un ulteriore ridimensionamento del campo termico e della quota neve, che potrebbe spingersi a quote localmente collinari nelle regioni centro settentrionali. L’aria fredda, sembra, dovrebbe riuscire a propagarsi anche al sud e in Sicilia.
L’irruzione dovrebbe lasciarci rapidamente e si intravede un rapido, significativo rialzo delle temperature dettato da correnti temperate atlantiche. Non è da escludere, al momento, una maggiore componente meridionale mediterranea, che potrebbe facilitare il ripristino di valori termici prettamente primaverili.
Evoluzione sino al 26 marzo 2013
L’estrema dinamicità primaverile sembra destinata a proseguire, tant’è che nell’ultima settima di marzo potrebbe aprirsi una nuova parentesi fredda.
In conclusione.
Marzo, al momento, sembra voler confermare appieno la nomea di mese “pazzerello”. Gli sbalzi termici, spesso deleteri, potrebbero proseguire anche nelle prossime settimane.