Temperature in rialzo, si comincia:
la situazione termica è in rapida evoluzione, ma per comprenderla appieno si deve necessariamente analizzare la disposizione anticiclonica. Il suo asse, inizialmente, prediligerà l’Europa centro occidentale, coinvolgendo maggiormente le regioni centro settentrionali italiane. Dopodiché dovrebbe distendersi nel cuore del Mediterraneo, convogliando più aria calda verso il mezzogiorno.
Possente anomalia termica:
lo si è detto e lo ripetiamo: non si dovrebbero raggiungere i picchi della scorsa settimana. E’ evidente l’importanza delle temperature al suolo, perché son quelle che percepiamo. Ma per poter definire la magnitudo di un’ondata di caldo – o di freddo se siamo in inverno – è fondamentale l’analisi termica alla quota isobarica di 850 hPa (circa 1500 metri di altitudine). Bene, la volta scorsa si raggiunsero picchi di 23-24°C, mentre stavolta non si dovrebbe andar oltre i 21-22°C. Ciò non toglie che l’intensità sarà notevole e l’anomalia termica possente, non dobbiamo scordarci infatti che un altro aspetto fondamentale è la durata.
6-7 giorni di gran caldo:
e a proposito di durata, sembrerebbe scongiurata la persistenza sino a Ferragosto. Ipotesi non del tutto accantonata, si badi bene, ma c’è da dire che nelle ultime ore i modelli – un po’ tutti – mostrano un cambiamento sostanziale attorno al 9-10 d’agosto. Un vivace impulso perturbato atlantico potrebbe insinuarsi all’interno dell’Anticiclone, raggiungendo il nostro Paese e apportando un generale calo delle temperature.
Semplice tregua o cambio di pattern?:
Detto della concordanza modellistica, dobbiamo sottolinearne le differenze. L’americano GFS, ad esempio, propende per un vero e proprio abbassamento del flusso atlantico, che in quel modo andrebbe a ricacciare verso sud l’Alta Africana con evidenti ripercussioni anche nella seconda metà mensile. Gli Europei, invece, al momento vedono l’isolamento di un vortice ciclonico piuttosto chiuso – quella che in gergo definiamo “goccia fredda” – destinata a transitare sulle nostre regioni.
Instabilità temporalesca:
a prescindere dal tipo d’evoluzione, quel che è certo è che oltre al calo termico assisteremo ad una netta intensificazione dell’attività temporalesca e viste le condizioni iniziali – il caldo in eccesso depositatosi al suolo – potrebbero sorgere le condizioni ideali per manifestazioni atmosferiche violente.
Il trend di Ferragosto:
le due ipotesi descritte pocanzi potrebbero avere ripercussioni diverse sul meteo ferragostano. Dovesse prevalere quella americana, si avrebbe probabilmente un periodo governato da correnti occidentali e temporali sui rilievi. Qualora prevalesse l’ipotesi europea, ecco che l’Alta Pressione avrebbe modo di ricucire lo strappo barico piuttosto rapidamente. Il ché significherebbe bel tempo estivo e ancora caldo.
Focus: evoluzione sino al 15 agosto 2013
Per i prossimi 6-7 giorni, come detto, prevarranno condizioni di forte stabilità atmosferica e le temperature raggiungeranno valori piuttosto elevati. Localmente si potrebbero sfiorare i 40°C, ma quel che più ci farà soffrire sarà l’afa. La persistenza anticiclonica, difatti, implementerà una netta crescita dell’umidità relativa e conseguentemente percepiremo ancora più caldo.
Il break del 10 d’agosto potrebbe assumere connotati importanti, perché lo scontro tra masse d’aria di così diversa estrazione non farà altro che produrre grosse celle temporalesche. Ovviamente caleranno le temperature, che dovrebbero dirigersi verso valori più consoni alle medie stagionali.
Evoluzione sino al 20 agosto 2013
Difficile ipotizzare gli scenari futuri, perché a seconda che prevalga l’una o l’altra ipotesi considerata, il meteo andrebbe ad assumere caratteristiche decisamente diverse. Lecito auspicarsi una prosecuzione del bel tempo ma in un quadro termico privo d’eccessi.
In conclusione.
Sarà l’ultima sfuriata africana? Possibile, ma non è detto. Agosto potrebbe rivelarsi un mese di alti e bassi, ma per avere una risposta dovremo attendere almeno gli esordi della prossima settimana.