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Come note di uno stonato spartito, l’Inverno mal suona la stagionale melodia

di Ivan Gaddari
08 Gen 2007 - 15:39
in Senza categoria
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Il modello americano GFS propone una via d'uscita alla persistenza anticiclonica ad inizio dell'ultima deacde del mese. Illusione o realtà?
L’elemento saliente a breve termine.
Troverà graduale esaurimento la debole influenza oceanica in quota, responsabile, in queste ore, di addensamenti e locali precipitazioni sui settori occidentali del Centro Nord. In Atlantico prenderà corpo una nuova ondulazione ciclonica, direttrice Portogallo, coste marocchine, Isole Canarie.

L’elemento saliente a medio termine.
Ondulazione ciclonica, la suddetta, in isolamento quale goccia fredda in quota proprio sulle Canarie. Un moto antiorario che, in tutta risposta, porterà aria calda dal nord Africa a supporto dell’alta pressione oceanica distesa fin verso i Balcani. Il tempo volgerà al primaverile, ma come detto in sede previsionale al mattino, il calendario, impietosamente, indicherà la piena maturità invernale.

L’elemento saliente a lungo termine.
Si potrebbe assistere ad un graduale, anche se parziale, indebolimento del Vortice Polare, con spostamento in direzione della Penisola Scandinava.

Il trend a lungo termine:
Un trend di tal tipo non farà altro che confermare quanto delineato nel corso del precedente editoriale, ossia un possibile sblocco, inizialmente Nord Atlantico, nell’ultima decade del mese. Da valutare la possibilità di incursioni fredde verso il Mediterraneo, sulla quale torneremo nei prossimi aggiornamenti.

Elementi di incertezza: Ribadiamo quanto espresso nel corso del precedente editoriale, ossia il possibile cambio di marcia che potrebbe verificarsi alla luce del progressivo indebolimento del Vortice Polare.

Sussistono difatti degli elementi che indicano un naturale decadimento della struttura ciclonica suddetta, riconducibili agli indici stratosferici (trattati sovente in vari editoriali del MTG) che potrebbe trovare propagazione ai piani inferiori dell’atmosfera. Quelli che maggiormente interessano i Global Model a scala troposferica (modelli di previsione).

Fattori di normalità climatica:
La fase che ci apprestiamo a vivere sarà, con tutta probabilità, destinata ad abbattere diffusamente record di caldo.

Le temperature, come indicato, subiranno un sensibile aumento, tanto che in talune regioni si potranno raggiungere, forse superare, i 20 gradi di massima. Valori tipici della stagione primaverile, allorquando si assiste al primo riscaldamento del semestre temperato-caldo.

Focus: evoluzione sino al 21 gennaio 2007
La prima fase previsionale sarà caratterizzata da tempo stabile su tutte le nostre regioni. Avremo prevalenza di sole e temperature ben oltre le medie stagionali. Non si esclude il ritorno delle nebbie e foschie in pianure e vallo del Centro Nord. Locali addensamenti potranno interessare i versanti alpini occidentali, ma non vi saranno fenomeni associati.

La nuova settimana, quella che ci condurrà verso l’ultima decade del mese, potrebbe determinare un cedimento del campo di alta pressione a causa di una nuova ondulazione oceanica diretta verso la Penisola Iberica. Si potrebbe assistere ad una progressione della stessa verso il Mediterraneo, con peggioramento del tempo ad iniziare dai settori occidentali, in espansione alle restanti regioni per correnti mediamente Nord occidentali.

Evoluzione sino al 26 gennaio 2007
Volendo delinare una linea di tendenza, non si può di certo prescindere da quanto descritto precedentemente. Il possibile spostamento ed indebolimento del Vortice Polare appare oramai probabile: sia naturalmente (nonché statisticamente), sia a livello di stratosfera. Ciò si rivelerebbe estremamente importante sia per il raffreddamento del comparto russo europeo, sia per la ripresa di efficai scambi di calore in senso meridiano. Oltre chiaramente alla possibilità di blocchi anticiclonici oceanici in grado di favorire colate fredde verso Sud.

In conclusione.
L’inverno manca, è vero, eppure non ci stancheremo di ripetere che spesso abbiamo avuto fasi di freddo cruento proprio nell’ultima fase della stagione. Ma è bene ricordarsi che l’Italia giace in un mare chiuso, temperato per antonomasia. Prolungate fasi di freddo o gelo, segnano accadimenti eccezionali, non la regola.

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