Il weekend di Ognissanti:
come preannunciato, nel fine settimana avremo un ritorno dell’Alta Pressione. A dire il vero, la struttura è già in movimento verso est e difatti gli ultimi rimasugli d’aria fredda sono stati relegati all’estremo sud. Nelle prossime 48 ore vi sarà una definitiva affermazione anticiclonica, che come vedremo verrà dettata da importantissime dinamiche bariche atlantiche.
Temperature in rialzo:
l’ultima settimana è stata dominata da una circolazione d’aria fredda e inevitabilmente le temperature hanno risentito di un vistosissimo calo. Le minime in particolare si sono attestate diffusamente al di sotto delle medie stagionali, limitando almeno in parte la possente anomalia positiva precedente. Il ritorno dell’Alta Pressione determinerà un generale aumento, che si ripercuoterà in misura maggiore sui valori massimi. Ma nei prossimi giorni, allorquando si instaurerà un regime circolatorio meridionale, percepiremo un consistente aumento anche di notte. Anzi, presumibilmente saranno proprio le minime a risentire degli sbalzi maggiori.
Il cambio circolatorio:
abbiamo menzionato le correnti meridionali non a caso. L’accelerazione atlantica, direzione Europa occidentale, imprimerà dinamiche bariche di chiaro stampo autunnale. I modelli di previsione appaiono concordi nell’individuare un’ampia saccatura nord atlantica in scivolamento lungo l’asse franco-iberico. A prescindere dallo sprofondamento sul nord Africa, che a breve andremo ad analizzare, i venti ruoteranno da meridione e innescheranno il rialzo termico di cui sopra.
Le incognite del medio termine:
s’è appena detto della sostanziale concordanza modellistica nell’individuare un impianto circolatorio ben definito, ma quel che ancora non è chiaro è il percorso definitivo che andrà ad intraprendere la saccatura. C’è da dire che le ultime 24 ore hanno proposto scenari preoccupanti, ovvero lo sprofondamento ciclonico in nord Africa col successivo isolamento di una pericolosissima goccia fredda basso mediterranea. Peraltro un blocco anticiclonico sull’Europa orientale potrebbe ostacolarne il rapido spostamento ad est, con conseguente persistenza del maltempo su molte delle nostre regioni.
Il rischio di piogge torrenziali:
stamane, nei vari approfondimenti proposti, abbiamo evidenziato la possibilità che su alcune regioni possano abbattersi piogge alluvionali. Il rischio c’è, è inutile negarlo, ma potrebbero esservi aggiustamenti evolutivi tali da scongiurare disastri annunciati. Il modello americano GFS, nell’ultima corsa disponibile, propenderebbe ad esempio per lo scivolamento della goccia fredda mediterranea verso la Libia e una rapida ricucitura anticiclonica da ovest. C’è da augurarsi che vada davvero cosi, perché in tal modo si avrebbero piogge importanti ma senza quella pericolosa persistenza che si innescherebbe qualora il vortice dovesse stazionare a ridosso del Sud Italia.
Il post peggioramento:
risolta la crisi perturbata sembrerebbe poter tornare, almeno per qualche giorno, l’Alta Pressione. Ma ciò che emerge dai modelli, ad oggi, è un progressivo abbassamento del flusso atlantico che potrebbe condurci ad un periodo comunque piovoso tipicamente autunnale.
Focus: evoluzione sino al 13 novembre 2014
Come detto il weekend di Ognissanti proporrà condizioni di bel tempo un po’ su tutte le regioni, anche se va detto che in Val Padana non mancheranno fitti banchi di nebbia soprattutto nelle prime ore del giorno. Da lunedì arriveranno le prime piogge su nordovest e tirreniche, poi il maltempo si estenderà su gran parte del Nord, ancora sulle tirreniche ed in Sardegna. Potrebbero esserci dei veri e propri diluvi, ma per avere tutti i particolari vi rimandiamo alle previsioni.
Dopo la tempesta, potrebbero esserci dei momenti di quiete grazie al temporaneo ritorno dell’Alta delle Azzorre. Ma le perturbazioni sembrano poter guadagnare terreno ed entro fine periodo potrebbero riproporsi sul nostro Paese.
Evoluzione sino al 18 novembre 2014
A più lungo termine, ma ovviamente siamo nel campo delle ipotesi, non è da escludere l’arrivo del freddo Artico per espansione verso la Gran Bretagna dell’Alta delle Azzorre.
In conclusione.
L’autunno, anche quest’anno, sembra voglia ingranare la quinta nel mese di novembre. La speranza è che non succeda nulla di serio come in altre occasioni e che le pioggia possano semplicemente servire a rimpinguare le falde acquifere senza causa sfracelli.