Oggi è 28 Novembre, ancora qualche giorno e avrà ufficialmente inizio l’Inverno meteorologico. Alla fine di ogni stagione è uso stilare un bilancio e se dovessimo utilizzare un unico termine per definire l’Autunno 2009, potremmo ricorrere al termine “anomalo”. E’ vero, spesso accade che il susseguirsi di eventi anomali poi fa sì che ci si discosti da quella che è la definizione di normalità stagionale, tuttavia ogni singola fase ha avuto una sua peculiarità.
Nei mesi abbiamo avuto ingressi perturbati consistenti, che hanno poi determinato le abbondanti piogge responsabili delle tragedie che purtroppo hanno occupato spesso le pagine di cronaca. C’è stato il freddo prematuro, con la neve cadute persino alle basse quote dell’Appennino. Poi è giunta l’Alta Pressione, quella africana, e così il tempo è diventato mite. Ma non ovunque. Ora, che l’Autunno chiude i battenti, si riaffaccia l’Atlantico. Un Atlantico per tanto tempo in sordina, che ha consentito all’Anticiclone un dominio incontrastato.
Ma quasi a voler rammentarci che Novembre è un mese di piogge, è l’ora di aprire ombrelli e rispolverare cappotti e giacche a vento. La prossima settimana ci sarà il ponte dell’Immacolata e come ogni hanno la data è quella d’apertura dei principali comprensori sciistici alpini. Attualmente non si può certo asserire che vi sia il manto nevoso necessario a tal scopo, ma nei prossimi giorni non avremo di che lamentarci. La neve cadrà, e cadrà copiosamente.
Domani, domenica, tempo in sensibile peggioramento sulle regioni Settentrionali. Inizialmente i fenomeni giungeranno copiosi al Nordovest, in particolare su Liguria, Lombardia e a ridosso di Alpi e Prealpi. In giornata si estenderanno poi sul Triveneto, in Emilia e sull’Alta Toscana. Non escludiamo che qualche pioggia possa interessare anche la Sardegna settentrionale nel corso del pomeriggio. Abbondantissime le nevicate sui rilievi del Nord, in genere oltre i 1200 sui settori occidentali, dai 1300 ai 1500 m su quelli orientali. Sul resto della Penisola nubi in aumento e venti in rinforzi da S/SE. Venti che diverranno moderati o forti su tutti i mari, rafficosi e persino con intensità di burrasca allo sbocco dei crinali alpini settentrionali.
Lunedì giornata di maltempo al Nord, in Sardegna e sulle Centrali tirreniche. In mattinata altre forti precipitazioni interesseranno Liguria, Lombardia e in genere un po’ tutto il Triveneto, con nevicate sui rilievi alpini dai 1000 ai 1200 m di quota. Dal pomeriggio una parziale attenuazione della fenomenologia è attesa nelle zone di ponente. Su Toscana, Lazio, Umbria e Sardegna avremo rovesci e qualche temporale, anche di forte intensità. Nella seconda parte del giorno i fenomeni si estenderanno alla Campania, alle zone montane di ponente delle regioni del medio Adriatico e sporadicamente fin sulle coste lucane, calabre e sulla Sicilia occidentale. I venti, in giornata, si disporranno da O/SO, al Nord si affacceranno invece correnti settentrionali.
Nella giornata di martedì l’area di Bassa Pressione traslerà verso sudest e convoglierà le precipitazioni al Sud. Il tempo sarà in genere instabile sulle Centrali tirreniche, ancora sul Triveneto, al Meridione e nelle Isole. Al Nordovest, complice anche l’ingresso di aria più fredda e secca dai quadranti settentrionali, vi saranno i primi ampi rasserenamenti. Parziali annuvolamenti indugeranno sui tratti alpini confinali, generando qualche nevicata.
A metà settimana si avrà un temporaneo miglioramento che riporterà condizioni di bel tempo un po’ dappertutto, mentre giovedì l’avanguardia di un’altea intensa perturbazione oceanica dovrebbe giungere sul Nord, causando un severo peggioramento del tempo prima sui settori di ponente e poi in quelli di levante. Fenomeni che si estenderanno rapidamente anche al Centro e in Sardegna, mentre al Sud e in Sicilia sarà una giornata d’attesa. I venti, dopo aver ruotato dai quadranti settentrionali originando un calo termico, si disporranno nuovamente da quelli meridionali.