Che la diminuzione delle temperature si sarebbe rivelato l’elemento più significativo del maltempo, lo sapevamo. Ma che il brusco sbalzo termico potesse dipingere scenari prettamente invernali sui rilievi appenninici, non lo immaginavamo. L’afflusso d’aria fredda, che ricordiamo provenire direttamente dall’Artico, sta appena cominciando. Domenica, quando la saccatura penetrerà ulteriormente nel Mediterraneo, si accentuerà a coinciderà con una ulteriore flessione delle temperature.
Passeremo da valori termici al di sopra della norma, a dei valori inferiori alle medie. La diminuzione sarà nell’ordine dei 10-12 gradi! Va però fatta una precisazione. Le regioni Settentrionali, in particolare il settore ovest, sono quelle che risentiranno meno del freddo e la ragione è imputabile alla circolazione settentrionale che discende dai pendii alpini riscaldata e decisamente secca.
Il foehn, almeno, sta aiutando a ripulire l’aria dagli agenti inquinanti derivanti dalla stagnazione atmosferica delle scorse settimane. L’aria è tersa, la visibilità è divenuta ottima e finalmente respirabile. Foehn che permarrà per qualche altro giorno, perché anche se arriverà la propaggine dell’Alta Pressione delle Azzorre, inizialmente si disporrà in modo tale da mantenere intatto l’afflusso d’aria fredda. Ragion per cui prevediamo altre nevicate sui versanti settentrionali dei crinali alpini.
Ma torniamo alle altre regioni. Quella domenicale non sarà probabilmente le peggior giornata dell’intera settimana – perché battuta dal venerdì – ma sicuramente risulterà la più fredda. Una ritornante instabile raggiungerà le regioni del medio versante Adriatico, causando un peggioramento. Pioverà sulle coste e nell’immediato entroterra, mentre sui rilievi si registrerà un repentino calo della quota neve che potrebbe raggiungere i 1100/1200 m. Qualche spruzzata di neve sembra riuscire a propagarsi sui versanti orientali dei rilievi delle Centrali tirreniche, quindi su Toscana, Umbria e Lazio.
Al Sud ed in Sicilia permarrà una spiccata instabilità, soprattutto nella prima parte del giorno. Non mancheranno piogge in forma di rovescio o temporale, mentre sui rilievi appenninici cadrà la prima neve di stagione: oltre i 1600 m. Isolati fenomeni potrebbero manifestarsi anche in Sardegna, con qualche spruzzata di neve sulle cime del Gennargentu. Va detto che il Mezzogiorno sarà spazzato da furiosi venti di Tramontana, che sullo Ionio potrebbe registrare raffiche di burrasca.
Le schiarite che inizieranno a manifestarsi dal pomeriggio continueranno la notte successiva e soprattutto nei primi giorni settimanali, quando la propaggine dell’Anticiclone delle Azzorre si espanderà verso est e pian piano ingloberà l’intera Penisola. Significa che avremo un ritorno alla stabilità, quindi al bel tempo, un’attenuazione dei venti e un graduale rialzo delle temperature. Si comincerà dalle massime che usufruiranno subito del maggior soleggiamento, poi si proseguirà con le minime. Da metà settimana prossima le ore centrali del giorno ci riproporranno un clima assolutamente gradevole.