Aria invernale:
checché se ne dica, negli ultimi giorni abbiamo assistito ad un cambio circolatorio sostanziale da ricercare principalmente in una modifica del pattern atlantico. Le correnti zonali hanno incontrato l’ostacolo rappresentato dalla sponda settentrionale dell’Alta delle Azzorre e hanno piegato maggiormente dai quadranti settentrionali, insinundosi nel Mediterraneo e arrecando condizioni di forte maltempo. Le temperature si mantengono attorno alle medie del periodo, ma la neve ha fatto visita anche alla dorsale appenninica a quote interessanti. La sensazione di freddo, di certo non eclatante, è stata spesso acuita dai forti venti che hanno spazzato alcune regioni d’Italia.
Rischio fenomeni violenti:
ci risiamo. L’entità del maltempo è stata notevole e abbiamo avuto i primi cenni di un cambio stagionale imminente. I temporali, violenti, sono là a testimoniarlo così come le furiose grandinate che hanno investito varie città d’Italia. La situazione è destinata a peggiorare ulteriormente nelle prossime ore e avremo a che fare nuovamente con fenomeni piuttosto cattivi che rischiano di creare qualche disagio.
Le nevicate:
altri anni le nevicate appenniniche non avrebbero certamente fatto notizia, ma dato l’andamento invernale le si devono considerare tali. Nevicate che, rispettando il profilo termico simil-invernale, si sono spinte localmente al di sotto dei 1000 metri e in qualche caso sono state in grado di imbiancare le alte colline in seguito all’entità dei fenomeni che ha fatto sì che un po’ d’aria fredda presente in quota si rovesciasse facilmente verso il suolo.
Il post peggioramento:
ci si interroga sulle sorti meteorologiche future, perché i modelli – chi più chi meno – hanno mostrato vari tentativi di consolidamento dell’Alta delle Azzorre nel cuore del Mediterraneo. Una sua propaggine, questo va detto, riuscirà a raggiungerci coinvolgendo principalmente il Nord Italia e le regioni del medio-alto versante tirrenico, ma avrà difficoltà a spingersi più ad est perché contrastata dall’azione di una goccia fredda in isolamento al Sud.
Freddo da est:
non solo. La goccia fredda potrebbe godere di apporti d’aria fredda provenienti da est, dalla Russia, il ché andrebbe ad ostacolare ulteriormente le velleità di conquista dell’Alta Pressione. Una battaglia che potrebbe rivelarsi accesa e sulle cui sorti è difficile pronunciarsi. Quel che è certo è che in Atlantico stiamo assistendo ad una sostanziale modifica circolatoria che preannuncia l’imminente passaggio stagionale.
Focus: evoluzione sino al 16 marzo 2014
Sino a metà settimana avremo condizioni di maltempo a tratti davvero notevole, eccezion fatta per le regioni settentrionali dove inizierà a manifestarsi un convincente miglioramento. Miglioramento indotto dalla propaggine orientale dell’Alta delle Azzorre, pronta a guadagnare terreno verso est non appena la saccatura nord atlantica tenderà a scivolare verso lo Ionio. E qui sembrerebbe in grado di isolarsi una goccia fredda che manterrà condizioni meteo instabili sulle Adriatiche e al Sud, con anche apporti orientali che manterranno il clima vagamente invernale.
Situazione che potrebbe rimanere bloccata sino a metà mese, anche se non è da escludere una maggiore ingerenza anticiclonica che potrebbe limitare gli apporti freddi da est o comunque regalarci sensazioni invernali in un quadro meteorologico di sostanziale stabilità.
Evoluzione sino al 21 marzo 2014
I progetti primaverili potrebbero andare in porto successivamente, regalandoci un periodo di tempo stabile e soleggiato.
In conclusione.
I cenni del passaggio stagionale sono evidenti, non c’è che dire, ed anche se attualmente fa un po’ freddo è difficile definire l’attuale come un colpo di coda invernale.