Le condizioni climatiche attuali, sia in Italia che in Europa, somigliano più ad un tipo di tempo autunnale. Il freddo è il grande assente, scalzato via dalle correnti nord-africane che hanno invaso anche tutto il comparto centro-orientale dell’Europa.
La circolazione muterà negli ultimi giorni della settimana, ma per un cambiamento davvero imponente bisognerà probabilmente attendere l’ultima parte dell’anno, nei giorni immediatamente successivi al Santo Natale.
Ma andiamo con ordine: nel prossimo weekend in Italia, a seguito di una fase perturbata, torneranno ad affluire correnti nord-atlantiche, che porteranno solo un parziale ridimensionamento del caldo anomalo. Le temperature caleranno di qualche grado, ma resteranno ancora un po’ al di sopra della norma.
Quel che poi si prospetta verso il Natale, come evoluzione, sembra propendere per un miglioramento, con l’evoluzione verso levante della saccatura e l’avanzata da ovest di un nuovo promontorio mite anticiclonico. L’Italia rischia però di trovarsi nel mezzo fra le due circolazioni.
La depressione sull’Europa Orientale potrebbe convogliare infiltrazioni più fredde dai Balcani, ma di poco conto. L’anticiclone prenderà il sopravvento sull’Italia proprio tra Natale e Santo Stefano, regalando prevalenza di bel tempo e temperature poco invernali.
Proprio in questa fase, sul più bello, si potrebbe andare a costruire improvvisamente una configurazione barica nuova legata all’indebolimento del Vortice Polare, con l’innalzamento rapido verso nord dell’anticiclone oceanico sull’ovest dell’Europa, in direzione dell’Islanda e della Penisola Scandinava.
Lungo il fianco orientale dell’anticiclone andrebbe così ad instradarsi una massa d’aria molto fredda diretta sul Centro-Est Europa e probabilmente anche verso l’Italia. Al momento è prematuro ogni discorso su traiettorie della colata artica, da cui dipenderà anche l’entità del coinvolgimento della nostra Penisola.
A vedere le proiezioni dei maggiori centri meteo per fine anno, ci sarebbero al momento le premesse di un’irruzione artica di notevole portata, che potrebbe poi anche essere supportata dalla retrogressione di masse d’aria d’estrazione russo-siberiana. Insomma, il Generale Inverno ha in serbo il colpo a sorpresa.
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