Un anno fa, di questi tempi, stavamo già vivendo un cambiamento meteo stagionale repentino. Che poi, definirlo cambiamento stagionale è forse esagerato in quanto venivamo da un inverno che d’invernale mostrò poco o nulla (salvo l’enorme nevicata di metà gennaio).
365 giorni dopo la situazione è diametralmente opposta. Non si parla più di siccità, fortunatamente, ma si parla di precipitazioni abbondanti, freddo, neve, addirittura gelo. Del gelo ci siamo già occupati e continueremo a farlo nei prossimi giorni, delle piogge è bene occuparsene subito perché continuerà a piovere tanto. Ovunque? No, non ovunque.
Come ben sappiamo l’orografia del nostro territorio ci consegna una variabilità climatica impressionante e all’interno di questa variabilità climatica rientra la maggiore o minore esposizione alle correnti provenienti dall’Oceano Atlantico. Correnti da ovest verso est, com’è giusto che sia, e tale circolazione tende a penalizzare – o privilegiare, a seconda dei punti di vista – i settori tirrenici, la Liguria e le due Isole Maggiori.
Osserva la mappa in allegato, che si riferisce alle precipitazioni accumulate – in mm – da qui alla giornata di sabato abbiamo la riprova che con quel tipo di correnti saranno proprio le regioni indicate a dover tenere l’ombrello a portata di mano. Si scorgono accumuli davvero rilevanti tra basso Lazio e Campania, con picchi che potrebbe raggiungere addirittura i 200 mm con alta probabilità di nubifragi! Attenzione, perché stiamo parlando di quantità potenzialmente capaci di dar luogo a criticità idrogeologiche.
Pioverà tanto anche tra Levante Ligure e alta Toscana, idem tra Basilicata e Calabria tirrenica, poi sulla Sardegna centro meridionale (settori occidentali e zone interne). Localmente ci aspettiamo picchi di oltre 100 mm, il che aiuterà a rimpinguare ulteriormente le nostre falde idriche.