Aggiornamento meteo con un editoriale dove vogliamo porre l’attenzione su un aspetto previsionale tutt’altro che trascurabile. Da alcuni giorni i modelli matematici di previsione evidenziano una certa difficoltà nell’individuare con accuratezza l’evoluzione meteo climatica di inizio settembre.
Come ben sappiamo il 1 settembre segnerà l’avvio ufficiale dell’autunno meteorologico ma sappiamo anche che l’estate è in grado di protrarsi ben oltre il prossimo mese. Basterebbe fare mente locale agli anni scorsi, allorquando le ondate di caldo arrivarono addirittura fino a novembre.
Con questo non vogliamo dirvi che il trend estremamente caldo di questa stagione proseguirà fino al cuore dell’autunno, tuttavia è un’opzione di cui dobbiamo tener conto. Sappiamo infatti che situazioni di blocco come quelle registrate in un intero trimestre necessitano di tanta energia per poter essere smantellate. Ecco quindi che le proiezioni dei più autorevoli centri di calcolo, orientate a fasi alterne in direzione di cambiamenti sostanziali, debbono essere prese con le molle.
Se è vero che negli ultimi giorni abbiamo assistito, nel succedersi delle emissioni, a repentini cambiamenti di opinione, è altrettanto vero che in Europa inizieremo a osservare i cenni dell’autunno. Le perturbazioni atlantiche guadagneranno terreno e daranno vita a condizioni di maltempo o talvolta insistente è violento. Le temperature scenderanno e tale discesa potrebbe avere ripercussioni in alcune zone d’Italia. Segnatamente le regioni settentrionali potrebbero essere le prime a usufruire di un cambiamento dal tempo e se ciò avvenisse non ci sarebbe nulla di anormale in quanto sappiamo che sul Mediterraneo i passaggi stagionali avvengono con gradualità proprio a partire dalla fascia settentrionale.
A questo punto ci dobbiamo domandare se le proiezioni ottimistiche dei modelli di previsione – non costanti ma comunque presenti – hanno un filologico oppure no. Domanda alla quale è difficile rispondere, almeno in questo momento, sappiamo infatti che la statistica può rappresentare un elemento di disturbo nell’elaborazione del modello. Quel che è certo è che la cronica carenza di pioggia sta causando problemi rilevanti, per questo motivo la speranza è che pian piano le linee di tendenza intraviste a fasi alterne possano diventare concrete. E con questo vi rimandiamo ai prossimi aggiornamenti.