La cronaca meteo di questi giorni stupisce per certi aspetti: nevicate a quote bassissime sulle Alpi Orientali, addirittura fioccate attorno a 5-600 metri e accumuli molto abbondanti sopra i 1000 metri, nonché nevicate attorno ai 1000 metri su buona parte dell’Appennino.
Tutto questo è normale o è una spiccata anomalia?
Rimettiamo subito una cosa: siamo in primavera, la stagione degli sbalzi termici per eccellenza, quella che consente sia le prime avvisaglie di calori pre-estivi, sia gli ultimi impulsi freddi tardo-invernali.
Non deve stupire, quindi, vedere nevicate a quote abbastanza basse anche in aprile: ciò non toglie che questo evento meteo sia particolarmente rilevante, poiché occorso alle porte di maggio.
Inoltre, si veniva da un periodo decisamente caldo al Meridione (l’area di Italia che ha subito il maggior sbalzo), con temperature superiori a 30 gradi settimana scorsa e attualmente con le nevicate sulle cime appenniniche.
Benché un evento meteo piuttosto rilevante e decisamente freddo per la stagione ormai avanzata, possiamo affermare che rientra comunque nella variabilità stagionale: ricordiamo, infatti, irruzioni particolarmente fredde nell’aprile 2017, nell’aprile 2016 e nel maggio 2013, giusto per sottolineare gli ultimi tre episodi notevoli di freddo tardivo.