Se ne parla da giorni, abbiamo dedicato ampio spazio ad approfondimenti meteo finalizzati a rappresentare al meglio il trend del tempo che farà. Abbiamo parlato soprattutto di piogge abbondanti che serviranno ad affrontare senza patemi d’animo l’imminente stagione secca delle regioni a clima mediterraneo.
Or bene, l’argomento “pioggia e maltempo” resta di attualità perché i modelli matematici di previsione – tutti, seppure con le dovute differenze di particolari – continuano a individuare il Mediterraneo quale obbiettivo principale di un’ampia area depressionaria proveniente dall’Oceano Atlantico.
Una serie di aree di bassa pressione affonderanno verso i nostri mari – più verso i settori centro occidentale – generando una circolazione depressionaria persistente.
L’attività ciclonica troverà spunto dal contrasto termico tra l’aria fresca oceanica e le acque via via più miti dei nostri mari. Pensate che in Spagna è nevicato sotto i 1000 metri di quota, mentre l’aria calda ha portato 25°C in Polonia.
Ma che significa tutto ciò? Beh, se vi capiterà di osservare una qualsiasi mappa dei modelli matematici che predice le precipitazioni settimanali, non vi sfuggirà l’entità delle piogge attese.
Non solo, sarà possibile notare anche quelle differenze nei particolari che abbiamo menzionato in apertura. Per quale motivo? Semplice, perché se è vero che qualche modello mtematico punta verso un maggiore coinvolgimento del Centro Nord è altrettanto verso che qualcun’altro vedrebbe un interessamento più corposo delle nostre regioni.
Ora, chi avrà ragione? Per come stanno evolvendo le cose – ma lo scrivemmo a suo tempo – siamo convinti che anche le regioni Meridionali potranno ricevere qualche fenomeno rilevante. In particolare, si dovrà prestare attenzione agli eventuali temporali perché proprio al Sud potrebbero realizzarsi i contrasti termici più vivaci.
Aria caldo umida preesistente scalzata dagli spifferi d’aria fresca oceanica. Un mix senz’altro da non sottovalutare e che in questo periodo dell’anno si crea con facilità fornendo il carburante necessario alla nascita delle grosse nubi temporalesche (i cumulonembi per intenderci).
Insomma, gira che ti rigira la situazione è tutt’altro che stabile. A questo punto, visto che il tutto dovrebbe tenerci compagnia almeno sino a metà Aprile, possiamo già dirvi che l’ipotesi mensile indicante meteo estremamente secco e caldo sta venendo meno.
Magari le temperature nel bilancio conclusivo ci mostreranno anomalie positive – non ovunque, sia chiaro – ma perlomeno le piogge cadute promettono di regalarci altre importanti risorse idriche all’interno dei nostri bacini idrici, laghi e corsi d’acqua, oltre che le falde acquifere, i ghiacciai per le grandi nevicate.