Non è solo l’Italia a sperimentare fasi meteo secche e soleggiate, ma buona parte del continente europeo. Quest’inverno, oltre a gravi anomalie termiche, sono state presenti anche ingenti anomalie pluviometriche: in altre parole ha piovuto poco, in alcune aree pochissimo, molto al di sotto delle medie di riferimento.
Come mai? Il vortice polare molto compatto e l’oscillazione artica fortemente positiva hanno di fatto impedito l’arrivo di generose perturbazioni, foriere di piogge su larga scala, e lasciato all’asciutto intere porzioni di Europa: ciò è grave, perché per buona parte di queste ultime l’inverno è una stagione dove le fasi meteo piovose non dovrebbero mancare, in vista dell’estate. Sto parlando, a titolo di esempio, dell’area mediterranea (Meridione, Isole Maggiori, Spagna, Grecia), dove l’estate è secchissima e caldissima e servono necessariamente scorte idriche molto importanti.
La cartina (modificata, cortesia di NOAA CPC, Climate Prediction Center) mostra le anomalie pluviometriche del mese di gennaio (ma febbraio procede più o meno sulla falsa riga): vaste aree europee all’asciutto, ma spicca in negativo proprio il nostro paese.
Secondo la Coldiretti c’è tempo ancora un mese, non di più: se entro fine marzo non riprenderanno le piogge come si deve, allora la situazione si farà critica.
Sia chiaro, è sempre probabile che ci sia un’estate con fasi meteo temporalesche e terreni verdi (come successo al Meridione nel 2018, un’estate piovosissima), ma ciò è una RARITÀ, poiché la climatologia ci dice che sovente capita che un intero mese estivo possa chiudere senza una goccia d’acqua.
Cambierà qualcosa? Intanto per metà settimana è attesa una fase meteo più fredda e perturbata, speriamo sia il preludio di periodi di piogge più generose per quanto riguarda le aree a rischio.