In questa seconda parte di settembre si è concretizzato un cambiamento meteo di ampia portata su un’ampia parte dell’Europa, a causa di un’irruzione artica incisiva che è andata a coinvolgere quelle aree che avevano risentito di clima eccessivamente caldo nella prima parte del mese.
Ad essere colpite dal freddo sono state le nazioni centro-orientali del Continente, dove il clima ha assunto a tratti connotati quasi invernali. Il tracollo termico è stato davvero clamoroso, proiettando oltre mezza Europa verso un cambio shock traumatico.
Le temperature sono crollate in picchiata, con l’arrivo delle prime gelate addirittura sulle pianure centrali dell’Europa. Su alcune parti del Nord Europa sono giunti anche fiocchi di neve a quote molto basse, tanto che localmente si è avuto l’anticipo d’inverno fra i più precoci degli ultimi 20/30 anni.
Il raffreddamento così forte dell’ultima settimana ha risparmiato parte dell’Europa Occidentale, con temperature più prossime alla media o anche localmente superiori alla norma, come nel caso della Francia e del nord della Penisola Iberica.
L’Italia è stata solo lambita dall’irruzione fredda, con temperature settimanali risultate prossime alla media sul Nord e sui versanti adriatici. Clima nel complesso più caldo al Centro-Sud e sulle due Isole Maggiori, specie in Sardegna dove le correnti fredde non sono riuscite a sfondare.
Nella settimana in corso il freddo precoce proseguirà nella propria azione sulla Russia Europea, mentre si smorzerà altrove. Bisognerà attendere inizio ottobre per possibili nuove azioni fredde artiche sul Vecchio Continente, a conferma di prime manovre invernali molto in anticipo con la stagione.