Le condizioni meteo di marzo, come ricordato più volte, sono in grado di riservare autentici ribaltoni. E’ un periodo di transizione e come tutte le fasi transitorie – quando termina una stagione e ne inizia un’altra – propongono contrasti termici talvolta eclatanti.
Negli ultimi anni, forse anche negli ultimi decenni, avevamo perso l’abitudine a certe condizioni meteo. In tempi recenti non possiamo non citare il marzo del 2005, un’annata che propose forti sconquassi atmosferici proprio sul finire. All’epoca subentrarono tutta una serie di irruzioni fredde che portarono freddo e nevicate a bassissima quota. Come vedete è passato oltre un decennio, un decennio caratterizzato da anomalie termiche spesso positive a causa del conclamato riscaldamento globale.
Quest’anno, invece, marzo rischia davvero di riportarci indietro nel tempo. Rischia seriamente di rispolverare i fasti di vecchie stagioni, allorquando i colpi di coda d’inverno erano davvero consistenti. Le cause, inutile girarci attorno, sono ben note: lo split del Vortice Polare di febbraio e le conseguenze che promettono di ripercuotersi per lungo termine. Tenete conto che quando si verificano certe condizioni registrano modifiche sostanziali tutta una serie di indici climatici che regolano l’intera circolazione emisferica. Basterebbe citare la distribuzione termica delle acque superficiali oceaniche, temperature che vanno a incidere imprescindibilmente sul posizionamento delle Alte e delle Basse Pressioni.
Quel che vien da chiedersi è se quanto stiamo osservando in questi giorni è ascrivibile al completo smantellamento del Vortice Polare – cosa che in questo periodo sarebbe assolutamente normale – o se deriva da quanto accaduto il mese scorso. Analizzando tutta una serie di parametri atmosferici verrebbe da dire che siamo difronte agli effetti dello “stratwarming” di febbraio, o comunque a nuove trasmissioni d’onda capaci d’innescare ondate di freddo – o persino gelo – verso i piani più bassi dell’atmosfera.
Ecco quindi che non dovremo stupirci se il gelo riuscirà a penetrare nuovamente in Europa. Magari addirittura nel Mediterraneo. Dopotutto siamo ancora a marzo, un mese notoriamente “pazzerello” e che mai come quest’anno rischia di assumere connotati realmente invernali. Se così fosse verrebbero rispettate la nostre aspettative – lo scriviamo da tempo – e varie autorevoli proiezioni stagionali.