Quando il meteo è avverso si usano certi detti popolari che attribuiscono la colpa a questo o quello, sovente a coloro che hanno poteri amministrativi. Ma se il meteo è brutto nel fine settimana non è affatto colpa del meteorologo, del sito meteo, dell’app meteo, insomma, al tempo non si comanda.
Leggiamo ogni tanto le iniziative di questa o quell’area turistica, dove ogni giorno di pioggia passato in vacanza, viene rimborsato. Questo genere di iniziative non ci risulta abbia similitudini in alcuna altra parte del Pianeta. La pioggia non è una disgrazia, ma sempre una benedizione, e comunque siamo nella bella stagione, e sovente il sole torna a splendere presto.
In Italia non c’è una cultura meteo moderna, ancora oggi è abbastanza approssimativa. Basta solo considerare che molte aziende pianificano la loro attività consultando le varie APP METEO dallo smartphone, oppure questo o quel sito web. Ma una previsione meteo dedicata è ben altro.
In Francia, numerosi comuni acquistano i bollettini agrometeo per gli agricoltori da aziende specializzate. In mezza Europa lo fanno i Consorzi, gli stessi agricoltori. Oltre Oceano la previsione meteo assume importanza maggiore dei notiziari.
In Italia, come detto, manca la cultura per la meteo, così che se questa o quell’app meteo americana, perché nei sistemi operativi degli smartphone le fonti sono tutte made in USA di default, pone l’icona della pioggia, in tanti rinunciano alla vacanza, questo viene detto dagli operatori, i quali, però accusano i siti meteo italiani.
Sulle APP ci sarebbe poi da avviare una considerazione tecnica.
Il problema di fondo non è la meteo italiana, ma come viene consultata. Se si fa un articolo e ci sono al suo interno delle considerazioni e spiegazioni, non si può consultare che tempo farà dal solo titolo letto sul social network, cosa che avviene sempre più spesso.
3-4 anni fa, i post sui social network generavano almeno 4-5 volte di click in più di quanto avvenga oggigiorno, oggi l’utente si ferma al solo titolo. Ciò non succede solo per i contenuti meteo, ma per qualsiasi tipo di informazione.
Sovente si fanno considerazioni sui post dei post e la notizia viene totalmente ribaltata.
Ma detto tutto ciò, il fine settimana secondo varie ricerche, ha maggiori probabilità di vedere pioggia rispetto agli altri giorni. Talune ricerche sostengono che al venerdì si accumula un picco massimo d’inquinamento derivante dalle attività umane, e questo favorisce ai nuclei di condensazione la genesi di nubi e pioggia.
Va probabilmente anche detto che nel fine settimana siamo molto più sensibili al cattivo tempo, specie nel semestre caldo, in quanto è un periodo dove si esce di casa più di frequente, perciò un sabato o una domenica con la pioggia, sono deleteri più di un lunedì o mercoledì con le medesime condizioni meteo.
La maledizione del meteo avverso del fine settimana non esiste. Piove per una casualità.
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