La “South Eastern Lake Ontario Snowbelt” comprende buona parete della sponda statunitense del Lago Ontario, ed in particolare le colline di Tug Hills Plateau.
Città come Rochester, Syracuse e Oswego vantano primati nevosi davvero significativi; Syracuse è considerata la grande città più nevosa degli USA e le modeste alture del Tug Hills Plateau, poco lontane, sono il luogo più nevoso ad est delle Montagne Rocciose.
Fra queste colline, che non superano i 500 m di altezza, ogni inverno si forma un manto nevoso da fare invidia alle migliori stazioni sciistiche alpine; da novembre ad aprile il mezzo di trasporto più usato è la motoslitta; vi sono piccoli villaggi che si contendono, anno dopo anno, primati davvero interessanti, anche se qui le nevicate non fanno notizia come nelle grandi città.
Il record stagionale appartiene a Hooker con 1.186 cm di neve nella stagione 1976-77, il record mensile a Bennet Bridges con 487 cm nel gennaio 1978, il record giornaliero spettava a Barnes Corners con 137 cm caduti il 9 gennaio 1976, ma nel gennaio 1997 una eccezionale tormenta da “effetto lago” depose a Montague 241 cm di neve di cui 196 in 24 ore, con una intensità massima di 15 cm/h, stabilendo il nuovo record giornaliero e per singolo evento nevoso.
La particolare nevosità della zona deriva dalla sua posizione geografica: le correnti artiche qui provengono prevalentemente da ovest, percorrendo il Lago nel senso della lunghezza; l’Ontario è molto profondo e non gela, fornendo, anche in pieno inverno, il contributo di umidità necessario allo sviluppo delle “Lake Effect Snow”, le nevicate da effetto lago; le colline, anche se di modesta altezza, si trovano sottovento alle correnti fredde e determinano un sensibile innalzamento delle masse d’aria per effetto orografico; l’aria artica può quindi raccogliere una grande quantità di vapore acqueo, che va a scaricarsi sotto forma di frequenti ed abbondanti nevicate ad est del bacino lacustre.
Dati sulla nevosità media annua della snowbelt del Lago Ontario:
Rochester 236 cm
Syracuse 274 cm
Oswego 389 cm
Snow Ridge 572 cm (Tug Hills Plateau)
Il lago Erie, contrariamente all’Ontario, è poco profondo e tende a gelare a metà inverno, per cui le nevicate da effetto lago si concentrano all’inizio della stagione, dopo di che viene a mancare il necessario apporto di umidità e le nevicate divengono meno intense e frequenti.
Quando le correnti di origine artica provengono da ovest, le nevicate interessano la zona di Buffalo che, situata all’estremità orientale del bacino gode di un “fetch” molto favorevole, quando la direzione tende a nord ovest risulta più esposta l’area di Cleveland, che risente dell’effetto stau della fascia collinare posta lungo la sponda del lago.
Vi sono due massimi di nevosità, uno a sud di Buffalo e l’altro a Chardon, sobborgo collinare di Cleveland assai più nevoso dell’aeroporto internazionale a cui si riferiscono i dati ufficiali.
Per quanto detto le nevicate storiche da effetto lago si concentrano in novembre e dicembre; vale la pena di ricordarne in particolare due: la “Veterans’s Day Lake Effect Snow Storm” che colpì Cleveland tra il 9 e 14 novembre 1996 depositando su alcuni sobborghi particolarmente esposti al vento, fino a 180 cm di neve, ma risparmiando quasi completamente la vicina Akron, e la tempesta “Bald Eagle”, che, dopo un inizio di inverno insolitamente mite, seppellì Buffalo sotto 207 cm di neve nel periodo di Natale 2001 e stabilendo il nuovo record cittadino.
Dati sulla nevosità media annua della snowbelt del Lago Erie:
Buffalo, NY 232 cm
Erie, PA 218 cm
Cleveland, OH 141 cm (Chardon 265 cm)
Akron, OH 119 cm
Fonti di informazioni e immagini:
https://www.wbuf.noaa.gov/
https://ww2010.atmos.uiuc.edu/
https://nysc.eas.cornell.edu/
https://www.syracuse.com/weather/