Constatando il fallimento strategico dell’avanzata ciclonica islandese a 983 hPa, nettamente stoppata dall’erto monte altopressionario azzorriano (1026 e 1030 hPa), l’organizzazione depressionaria atlantica cambia tattica. Il nuovo ciclone a 988 hPa, recentemente formatosi al largo delle coste atlantiche africane, punta a colpire alle spalle il prepotente dominio azzorriano.
Intanto, anche l’Italia viene inebriata dall’espansione anticiclonica. L’interferenza depressionaria adriatica (1009 hPa) della giornata di ieri viene spinta verso la Penisola Ellenica.
Contemporaneamente, questo solido muro eretto dall’alta pressione mantiene relegata sui Paesi dell’Est una serie molteplice di vortici ciclonici instabili con valori che variano tra 1013 e 1016 hPa, schiacciandola contro una rinnovata alta pressione russa a 1022 hPa.
Il tentativo di avanzata fredda polare si manifesta nella densità della copertura nuvolosa sopra i cieli del Mare del Nord. L’altra pressione è ormai padrona di tutto il versante sud-occidentale continentale e non consente vie di entrata ai costanti attacchi freddi nordici.
Questi scontri possono causare precipitazioni sui cieli belgi ed olandesi, mentre per il Regno Unito, ormai oltrepassato dal fronte freddo in questione, si tratta solo di una fitta nuvolosità.
Nubi basse ricche di pioggia si possono constatare sopra i cieli polacchi a causa della vicinanza attiva a strutture cicloniche di origine artica e sulla Grecia, interessata dall’appropinquarsi veloce del nucleo freddo ionico.