Si, sarà davvero una svolta meteo imponente. Quando incisiva, in termini di durata, poi lo stabiliremo e in tal senso dovremo darvi conto delle tesi prevalenti tra i principali modelli matematici di previsione.
Ma prima di addentrarci in particolari che magari potrebbero annoiarvi, dobbiamo necessariamente dirvi che una svolta è quanto mai auspicabile. Non si può andare avanti a questi ritmi, vero è che un assaggio d’estate era altamente ipotizzabile – finora avevamo avuto una primavera fresca e piovosa – ma l’importante è che non si superino certi limiti. E certi limiti sono stati superati. Quel che spaventa, anche se visto l’andazzo degli ultimi decenni non dovrebbe stupire, è la facilità nel realizzarsi di record termici.
Record che hanno riguardato prima l’Europa, poi l’Italia. Record che hanno ricordato, un po’ a tutti, che viviamo in un’era climatica ben più calda che in passato e tutti quei discorso affrontati a febbraio (riscaldamento stratosferico e quant’altro), sembra lontani anni luce. Discorsi che però non dobbiamo dimenticarci, perché in qualche modo stanno continuando a condizionare la primavera e se come detto sinora avevamo avuto dinamicità esasperata è anche per questo motivo.
Ora, proviamo a capire quel che accadrà. Sicuramente avremo il passaggio di un fresco Vortice Ciclonico proveniente dall’Oceano Atlantico. Sicuramente avremo un peggioramento e un brusco abbassamento delle temperature. Questo è quel che vedono un po’ tutti i modelli, questo è che possiamo darvi per certo. Ma al momento non possiamo ancora dirvi quanto durerà. A tal proposito vi sono due teorie distinte: il modello matematico americano GFS vedrebbe un persistente periodo d’instabilità, con fresco incipiente, l’europeo ECMWF vede invece una ricucitura anticiclonica post peggioramento ma non con le caratteristiche africane attuali.
A nostro avviso la verità, come spesso accade, starà nel mezzo. In che senso? Nel senso che dopo il peggioramento potrebbe subentrare una fase di variabilità piuttosto marcata. Insomma, per l’estate c’è ancora da attendere.