Mercoledì 1° giugno abbondanti piogge, per lo più a carattere temporalesco, hanno interessato l’isola di Cuba. Colpita in particolare la capitale L’Avana, dove sono caduti 112 mm.
Grandi piogge in Manitoba, Canada, a cavallo tra mercoledì 1 e giovedì 2 giugno. Registrati, in 24 ore, 114 mm a Melita (83 mm in 6 ore, dalle 19 del 1° giugno alle 1 del 2 giugno, ora GMT), 64 a Dauphin, 49 a Shoal Lake, 40 a Brandon.
La città di Monterrey e molte altre stazioni nel nordest del Messico sono state interessate da un’onda di calore ben più che primaverile ultimamente. Martedì 31 maggio, Monterrey ha superato i 38°C per il terzo giorno consecutivo, sfiorando addirittura i 40°C. La media delle massime nell’ultima decade di maggio è intorno ai 32°C. Molto caldo anche mercoledì 1° giugno, con massima di 39,4°C. Sempre in Messico, il 1° giugno degni di nota anche i 42,4°C della massima di Coatzacoalcos.
La fine di maggio e l’inizio di giugno sono stati insolitamente piovosi su gran parte di Cipro, l’isola-stato (anzi “stati”, vista la divisione tra parte greca e parte turca) del Mediterraneo Orientale. La stazione di Athalassa, presso Nicosia, ha registrato 99 mm in 48 ore, quelle comprese tra il mezzogiorno di lunedì e quello di mercoledì, ora locale. La media pluviometrica è di 25 mm in maggio, mentre in giugno in media cadono solo 10 mm.
Rovesci temporaleschi hanno colpito il nordest dell’India martedì e mercoledì scorsi. A Dibrugarh sono caduti 142 mm in 33 ore, tra martedì mattina e mercoledì sera, ora locale.
Parte del sudest della Cina è stato investito da forti piogge durante la prima metà della settimana. Nella provincia dello Hunan, la città di Yuanling ha registrato 185 mm in 48 ore, tra lunedì mattina e mercoledì mattina, ora locale.
Il numero di persone morte o disperse nelle alluvioni e frane conseguenti alla suddette piogge ha raggiunto le 200 unità, anche se per ora le vittime accertate sono “solo” 23. Più di 10000 i senzatetto, concentrati nelle contee di Xinshao (dove si parla di 47 villaggi praticamente distrutti) e Lianyuan e nella città di Shaoyang. Molto gravi i danni alle infrastrutture, con ponti crollati, strade franate e circa 3500 abitazioni distrutte, per un danno complessivo di circa 200 milioni di Euro.
Una tempesta di neve abbattutasi sulla regione himalayana mercoledì 1° giugno ha spento le speranze di molti alpinisti di poter effettuare in extremis la salita all’Everest. Una pausa nel recente, prolungato, cattivo tempo, aveva infatti fatto pensare che tra lunedì e martedì una settantina di alpinisti di varie spedizioni, a lungo bloccati nei campi, potessero raggiungere la vetta. Martedì invece una bufera di neve fresca, proseguita poi nella giornata di mercoledì, ha nuovamente obbligato gli alpinisti a restare nei campi. La stagione utile per salire agli 8848 metri del “tetto del mondo” termina tradizionalmente il 31 maggio, visto che dopo le alte temperature rendono la neve troppo soffice e quindi pericolosa, e inoltre l’avvento del monsone rende il tempo meno stabile e le bufere di neve più frequenti e intense. E’ quindi improbabile che nei prossimi giorni vi siano alpinisti che raggiungano la cima. In questo mese di maggio appena trascorso molti gli inconvenienti di carattere meteorologico che hanno ostacolato le spedizioni alpinistiche. Soprattutto i forti venti hanno bloccato l’attività in alta quota nei giorni intorno alla metà del mese, mentre qualche giorno prima una valanga aveva ferito sei alpinisti.
Pioggia e, in quota, neve fuori stagione nella regione indiana del Kashmir stanno causando, insieme alle basse temperature, problemi agli agricoltori. Gli esperti concordano nel dire che se l’insolito tempo freddo e umido di quest’ultimo periodo dovesse continuare agricoltura e orticoltura subirebbero danni molto seri. Già le precipitazioni insistenti, nevose in montagna a quote insolite per il mese di maggio, hanno ritardato il trapianto delle pianticelle di riso. “Le pianticelle ingialliscono per il freddo e la pioggia. Se non avremo un po’ di sole caldo, presto non ci saranno più pianticelle da trapiantare nei campi di riso” ha dichiarato un portavoce degli agricoltori della regione. Anche la produzione di frutta è in sofferenza, anche per la perdita di parte del raccolto durante le recenti grandinate. Un dirigente agricolo locale ha dichiarato “Le basse temperature e il cielo che rimane nuvoloso non sono fattori positivi per l’agricoltura. Il problema rischia di diventare molto serio se la situazione non dovesse cambiare entro pochi giorni. Il mio dipartimento ha comunque consigliato ai fattori di proteggere le pianticelle dalle basse temperature notturne usando fogli di politene”. Le piogge e lo scarso soleggiamento hanno spesso mantenuto le temperature diurne nella regione 4-5°C al di sotto dei valori normali del periodo, ma anche le temperature notturne sono state sensibilmente più basse della norma.