Ogni inverno, puntualmente, sentiamo pronunciare spesso il termine “vortice polare”. Alcuni addirittura arrivano a definirlo uragano stratosferico, alcuni tempesta invernale altri ancora sostengono addirittura che si tratti di un’enorme tempesta nei piani più alti dell’atmosfera. Bene, cerchiamo di capire realmente di cosa si tratta.
L’atmosfera come ben saprete è costituita da più strati. Il meteo è riferibile agli strati più bassi, la cosiddetta troposfera. Tale strato lo troviamo fino a 8 km di altitudine sopra i due poli e fino a 14-16 km di altitudine sull’equatore. Al di sopra c’è uno strato molto più profondo chiamato stratosfera. Questo strato ha una profondità di circa 30 km ed è molto secco. La pressione sulla parte superiore della stratosfera è 1000 volte inferiore a quella che troviamo a livello del suolo. differenza della troposfera, la temperatura stratosferica aumenta con la quota ed è a circa 50 km d’altitudine dove la temperatura ricomincia a scendere con la quota. La stratosfera è principalmente conosciuta per lo strato di ozono che contiene, il quale come ben sappiamo ci protegge dagli effetti dannosi delle radiazioni solari.
Ogni anno, mentre ci dirigiamo spediti verso l’autunno, il polo nord inizia a raffreddarsi in quanto la radiazione solare diminuisce nel momento in cui si riduce l’angolo d’incidenza dei raggi solari in ingresso. Arriva un momento in cui l’angolo è così ridotto che nessun raggio solare diretto raggiunge il polo nord. Stiamo parlando della notte polare, ossia del momento in cui il sole rimane sotto l’orizzonte. La riduzione della temperatura coincide anche con una graduale caduta di pressione e in stratosfera avviene lo stesso processo. A causa delle variazioni di temperatura sul polo e dell’aumento del gradiente di temperatura con l’aria più calda presente a sud (il tutto sommato agli effetti della rotazione terrestre), inizia a svilupparsi una zona di bassa pressione su tutta la colonna stratoferica. È come un ciclone molto grande, che copre l’intero polo nord fino alle medie latitudini. Quando è completamente evoluto, il vortice polare stratosferico può superare 10 mila chilometri di diametro e oltre 30000 km di circonferenza, mentre di solito ha una profondità di appena 30 km.
Significa che il vortice polare è molto sottile e copre una vasta area. La forza del vortice polare stratosferico si riduce gradualmente alla fine dell’inverno, poiché il sole inizia lentamente a raggiungere nuovamente il polo nord e aumentando lentamente la temperatura inizia a ridurre la differenza di temperatura e la differenza di pressione tra il polo nord e le aree più a sud. Per farla semplice: il vortice polare è molto sottile e copre una vasta area geografica. La forza del vortice polare stratosferico si riduce gradualmente alla fine dell’inverno, poiché il sole inizia lentamente a raggiungere nuovamente il polo nord e aumentando lentamente la temperatura inizia a ridurre il gradiente di temperatura e il gradiente di pressione tra nord e sud.
La differenza tra questo ciclone stratosferico e i cicloni invernali al suolo non è solo la dimensione, ma soprattutto il vortice polare stratosferico non ha fronti perché sviluppatosi in un ambiente barotropico. L’intero processo gli dona anche un’altra peculiarità, il cosiddetto “jet notturno polare” stratosferico o PNJ. È un po ‘come il jet stream che tutti noi conosciamo, ma è decisamente più grande e si trova ad altitudini più elevate. Questo PNJ viene spesso utilizzato per determinare la forza del vortice polare proprio come accade per i venti generati da un ciclone invernale o da un uragano. Più forte è il PNJ più forte è il Vortice Polare. Di solito si osserva la forza del PNJ a un livello di pressione di 10 mb, livello che si trova nella stratosfera media, concentrandosi sulla latitudine di 60°N o sulla latitudine di 65°N.