Con un’alta pressione atlantica così prorompente (1032 hPa), tutti i venti gelidi artici continentali vengono incanalati verso l’Italia attraverso L’Europa Centrale. Le due depressioni a 1013 e 1014 hPa, poste tra Amburgo e Varsavia, garantiscono questo afflusso gelido su tutte le Regioni orientali europee.
A sorvegliare dall’alto questo dinamismo mitteleuropeo è il possente vortice polare islandese a 985 hPa, fucina di una frusta occlusiva a tre code impegnata a fustigare l’intero Mare del Nord.
Rispunta l’alta pressione mediterranea. Il picco a 1023 hPa siciliano impone la sua area di influenza sino alle Regioni centrali italiane, garantendo una leggera stasi meteorologica minata dagli avventi gelidi d’oltralpe.
L’intero Arco Alpino è sovrastato da nubi gelide cariche di pioggia e neve. Il braccio occlusivo che taglia l’intera Germania deposita le sue nevicate più insidiose su Austria e Baviera.
L’arrivo dell’alta pressione mediterranea è segnata da una leggera copertura nuvolosa dettata dai forti contrasti termici che sovrastano il nostro Paese.
L’Europa occidentale è ancora preda dell’anticiclone azzorriano che, spingendo verso nord, allontana gli scontri termici dalla Gran Bretagna indirizzandoli verso i fiordi norvegesi meridionali.
I territori orientali sono ancora piegati dalle rigide temperature, costantemente sotto lo zero. La vasta coperta nuvolosa sopra i loro cieli non permette al sole di mitigare la giornata.