Il Vortice Polare è in lenta ripresa, ma le ripercussioni del possente riscaldamento stratosferico continueranno a farsi sentire sul contesto euro mediterraneo con una prima parte di primavera probabilmente turbolenta, ma fredda solo a tratti.
I FATTI
Il riscaldamento stratosferico era stato così intenso da portare ad una totale rottura del Vortice Polare, che si è suddiviso in due lobi separati favorendo il travaso del gelo polare verso le medie latitudini. Quando ciò accade, nelle medie latitudini si verificano ondate di gelo, stavolta è toccato all’Europa e parte d’Italia.
EUROPA PATISCE MALTEMPO E GELO
Nelle Isole Britanniche lo hanno chiamato “The Beast from the East”, ovvero la tempesta di gelo che viene dalla Russia, a cui si sommano gli effetti del ciclone oceanico Emma che si sta abbattendo nei settori occidentali, e ha scatenato nel Regno Unito venti gelidi con la forza sino a quello di un uragano. Ma è mezza Europa a patire immensi disagi. Il gelo è stato responsabile anche di numerose vittime.
EVOLUZIONE
Il Vortice Polare va ripartendo, ma non potrà compattarsi troppo perché siamo ormai ad inizio primavera. Il Vortice Polare in questo periodo, tende a “splittare” e a innescare nuove ondate di freddo verso le latitudini medie. Ovviamente, e lo sottolineiamo ancora, ciò non significa gelo e freddo in Europa ed in Italia. Tuttavia, i modelli matematici di previsione propongono a metà mese una forte ed insolita irruzione di aria polare sull’Europa. Ma avremo modo di avere conferma su tale eventualità.
LO STRATWARMING, GLI EFFETTI
Facciamo ordine: lo stratwarming, vera e propria causa d’innesco della forte ondata di gelo che ha invaso l’Europa, è in lento assorbimento, ma i suoi effetti in troposfera permangono ancora. Le temperature restano molto sottomedia in gran parte d’Europa, mentre in Italia si assiste ad un cambiamento.
LE CONSEGUENZE FUTURE
Questa dinamica atmosferica ci lascia in eredità un contesto favorevole ad un inizio primavera segnato da meteo marcatamente instabile. Il flusso atlantico tende ad abbassarsi, in configurazione da NAO lievemente negativa, e quindi il Mediterraneo verrà percorso da perturbazioni, con pressioni più basse della media.
EVOLUZIONE VERSO UN PERIODO DI MALTEMPO
Per farla semplice, domineranno le circolazioni di bassa pressione anche sull’Italia e gli anticicloni avranno un ruolo più marginale, senza riuscire ad imporsi in modo duraturo. Il clima per alcuni giorni non sarà più freddo, ma non mancheranno sbalzi termici anche eclatanti come tipico di marzo.
INFATTI, POTREBBERO AVVERSARSI NUOVE ONDATE DI FREDDO, da confermare
In questo contesto si potranno facilmente avere nuove veloci ondate di freddo tardive di matrice artica, ma non di certo della portata di quella che ci sta lasciando. I colpi di coda dell’inverno sono una caratteristica comune del clima marzolino, ma anche di aprile.
IN PASSATO, ANNI NON DISTANTI DA OGGI
Fine aprile 2017, un’ondata di gelo interessa parte d’Europa. In Francia e le vallate alpine, nei vigneti vengono accesi falò per aumentare la temperatura e ridurre i danni. Neve sino a quote di collina sulle Alpi italiane.
E perché non citare il 17-18 aprile 1991, quando in Val Padana si ebbero bufere di neve, con uno storico crollo termico.
Aggiornamenti e monitoraggio evoluzione meteo, 24/24 ore a cura dello Staff