La loro traiettoria è condizionata dalla natura del territorio e particolarmente dalla configurazione orografica.
Alle medie latitudini le depressioni si muovono da Ovest verso Est, scivolando lungo il margine meridionale dell’alta pressione polare; gli imponenti sistemi montuosi nordamericani disposti in senso meridiano, sono spesso in grado di deviare o fermare le perturbazioni, che tendono poi a riorganizzarsi subito ad Est delle barriere orografiche.
Le depressioni vengono catalogate secondo il loro luogo di formazione, così le “North Pacific Lows” provengono dal Pacifico settentrionale e attraversano tutto il Nord degli Stati Uniti, portando nevicate sia sui rilevi che sulle pianure settentrionali fino alla costa atlantica, queste depressioni sono spesso responsabili dei violenti “blizzard” che interessano queste zone con neve polverosa, forte vento e visibilità molto ridotta.
I cicloni provenienti dal Nord Ovest canadese, noti come “Alberta Clippers”, in origine sono poveri di umidità e portano fenomeni nevosi di debole o moderata intensità, ma una volta giunte sull’Atlantico possono rinvigorirsi in modo esplosivo, portando intense tormente sul New England.
Le tempeste del Sud Pacifico (South Pacific Lows), sono in grado di portare la neve, durante il loro cammino, non solo sui rilievi meridionali ma su gran parte degli USA, dalle regioni aride del Sud Ovest, attraverso le grandi pianure, la regione degli Appalachi, fino al New England.
Fra le perturbazione che nascono a Est delle Montagne Rocciose, le più frequenti sono le “Texas Panhandle Lows” e le “Colorado Lows”; le prime, nel loro spostamento verso Nord Ovest, sono responsabili delle grandi nevicate nella zona di Cleveland e le seconde nell’area di Chicago.
Quando il fronte polare irrompe in modo massiccio sul Golfo del Messico si formano tempeste (“Gulf Lows”), che poi si dirigono verso Nord Est , le calde acque del Golfo forniscono grandi quantitativi di umidità che recano abbondanti precipitazioni su tutte le regioni attraversate dalla depressione.
Alcune tempeste si sviluppano in mare aperto e poi risalgono la costa atlantica seguendo la Corrente del Golfo, vengono chiamate “Cape Hatteras Lows” o “Nor’easters”, al loro passaggio i venti si orientano da Nord Est e si verificano nevicate che interessano particolarmente la fascia costiera. A volte le “Nor’easters” si possono formare come minimi secondari di altre tempeste (Gulf Lows o Texas Lows).
Le tempeste meridionali sono più frequenti negli inverni caratterizzati dal “Nino”, mentre quelle settentrionali prevalgono negli inverni caratterizzati dalla “Nina”.
Al passaggio delle depressioni invernali, le zone interessate dalle nevicate si trovano in una fascia ampia fino a 300 Km alla sinistra della traiettoria del minimo, cioè generalmente a Nord o Nord Ovest, nel settore freddo del sistema perturbato, mentre nel settore caldo prevalgono le piogge o le piogge gelate (freezing rain), caratteristiche delle grandi pianure e della regione appalachiana.
Il fatto che possa nevicare anche lungo le coste atlantiche non dipende solo dal tipo di tempesta e dalla sua traiettoria, ma anche dalla posizione dell’alta pressione fredda: se essa si trova sull’Oceano, lungo le coste prevalgono le correnti miti e i fenomeni nevosi restano relegati ai rilievi e al Canada sud orientale, se invece è all’interno del continente, spinge freddi venti verso le coste portando la neve non solo sul New England ma anche molto più a sud, talvolta fino alla Florida.
Fonti di informazione:
“STORM TRACK AND LOCATION OF POLAR HIGH PRESSURE ARE CRITICAL FACTORS IN WINTER STORMS” By Joe D’Aleo WSI/INTELLICAST
https://www.intellicast.com/