A causa del caldo potrebbe essere necessario rimuovere dal 10 al 30% del carico: meno carburante, meno bagagli o meno passeggeri. L’altra soluzione sarebbe quella di aspettare le ore più fresche della giornata. Per chi fosse curioso, lo studio è stato pubblicato qualche giorno fa sulla rivista Climatic Change.
Ma qual è la causa di questi problemi? Quando l’aria si riscalda si espande e la sua densità diminuisce. In tal modo le ali generano meno spinta durante la fase di decolli. Pertanto, a seconda del modello di aeromobile, della lunghezza della pista e di altri fattori, ciò potrebbe portare ad una procedura di decollo non in piena sicurezza. Da qui la necessità di scaricare peso o di rinviare i decolli nelle ore più fresche.
Le maggiori difficoltà riguarderebbero aeromobili con tolleranze di temperatura inferiori e alcuni aeroporti (quelli con piste più brevi, soprattutto nelle zone più calde del pianeta o alle alte quote dove l’aria è già più sottile).
Ad esempio, in piste brevi come quelle di LaGuardia, un Boeing 737-800 potrebbe dover scaricare metà del proprio peso. Su Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, le condizioni potrebbero essere peggiori perché le temperature sono già molto alte. Gli aeroporti probabilmente meno a rischio sarebbero quelli ubicati in regioni temperate con piste lunghe: ad esempio New York’s JFK, Heathrow di Londra e Charles de Gaulle di Parigi.