Eberhard, profondo ciclone depressionario a 982 hPa, rilascia il suo lungo fronte freddo sopra tutto il versante nord-occidentale europeo.
Allungata dai fiordi norvegesi sino ai Pirenei, questa struttura fredda contrasta drasticamente il ficcante cuneo anticiclonico risalito velocemente dal Mediterraneo sino al cuore tedesco. L’ondulazione barica a 1016 hPa rispecchia la zona di elevato richiamo instabile dell’intera area centrale europea.
Da occidente accorre volonteroso l’anticiclone azzorriano Mara che, con i suoi 10130 hPa, aggredisce alle spalle il fronte freddo sopraccitato spingendolo con violenza in piena area tedesca.
Di conseguenza, l’anticiclone Lina (1028 hPa) sposta la sua area di controllo sui Paesi nord-orientali, defilandosi dalla scena instabile centro-europea.
L’Italia rimane succube del volere rovente anticiclone sahariano (1019 hPa) in risalita. L’assenza di isobare che attraversano la nostra Penisola non consente il ricircolo atmosferico, inasprendo le temperature.
Il cuore del Continente viene contraddistinto da una fitta presenza nuvolosa. I contrasti termici tra l’entrante aria fredda nord-oceanica e la stazionaria e bollente atmosfera subtropicale, ormai di casa in suolo tedesco, si inaspriscono sull’intera Germania comportando violenti temporali generati da spiccate formazioni cumulonembiche.
I temporali giungono sino alle porte alpine italiane, senza sconfinare nel nostro Paese, difeso strenuamente dalla muraglia anticiclonica nordafricana.
I paesi dell’est europeo godono della traslata protezione meteorologica dell’anticiclone Lina, posto a sentinella sopra i Paesi Baltici.
Il forte vento che spira sopra le Isole Britanniche genera una notevole aggregazione nuvolosa in rimonta sulla Manica, anche se da sud-ovest è immediato l’arrivo anticiclonico azzorriano.