Il caldo anomalo precoce sta caratterizzando il mese d’aprile di quest’anno, ma in altri anni in questo stesso periodo avevamo ancora a che fare con freddo tardivo e nevicate. Bisogna tornare indietro d’appena due anni per un’irruzione artica significativa capace di farsi sentire su gran parte della Penisola.
La neve fu protagonista sulle Alpi, soprattutto lungo i settori orientali: durante i rovesci più intensi, nella giornata del 27 aprile 2016, nevicò con accumulo anche al di sotto degli 800 metri, con fiocchi fino in collina tra Alto Adige, Cadore e Friuli.
Ma l’Italia ebbe quasi tutta a che fare con una frustata artica nei giorni precedenti, tra il 24 ed il 26 aprile. La neve di primavera giunse anche in gran parte dei rilievi del Centro-Sud, laddove qualche settimana prima si era visto un anticipo d’estate.
Sulle aree colpite da precipitazioni intense, la neve si spinse fino a quote molto basse, localmente fino all’alta collina. Coinvolte le aree più interne della Campania, ma con neve tornata fin sul Vesuvio, e soprattutto la Basilicata dove la neve raggiunse Potenza ed aree limitrofe, attorno agli 800-900 metri
La neve attecchì il giorno 25 aprile fino attorno ai 700 metri su entroterra di Marche, Abruzzo e Molise, ma con fiocchi fino a quote più basse collinari. Una fitta nevicata imbiancò anche L’Aquila e, più lievemente, Campobasso. Un evento neve così copiosa a fine aprile all’Aquila mancava dal 22-23 aprile 1991.