Come, quando perché. Come avverrà l’esplosione, quando, in che modo. Perché si tratterà di esplosione meteo, fragorosa, udibile a centinaia di chilometri di distanza.
Non crediate sia facile, non crediate sia come prevedere se oggi ci sarà il sole o se domani pioverà. Vero, anche previsioni di questo tenore hanno la loro importanza ma sarebbe fin troppo facile. 1-2 giorni non c’è gusto, provate a spingervi oltre 1 settimana. Qui sì che viene il bello, che arriva l’emozione di avere a che fare con la meteo nel vero senso della parola.
Ora vi starete chiedendo: che diamine c’entra l’esplosione, il botto fragoroso? C’entra, perché il cambiamento che sta per colpire l’Europa farà parlare di sé. Forse marzo farà parlare di sé. Speriamo non negativamente, sarebbe meglio poter discutere di episodi piacevoli o comunque di un qualcosa che rappresenti la normalità. C’è il rischio, la concreta possibilità che non sia così.
Allora ecco il motivo per il quale il meteo farà il botto. Perché non appena capita qualcosa che va fuori dalle righe tutti a parlarne. Tutti a prendere il peggio, tutti a tradurlo in titoloni da cavarci gli occhi.
Farà freddo? Allora si parlerà di buran, o burian che dir si voglia. Si parlerà di tempeste di neve epocali, dell’Inverno superbo e persistente. E febbraio? Perché nessuno – o quasi – dice che è un febbraio eccezionale? Perché nessuno dice che anche a febbraio c’è stata un’esplosione meteo? Di caldo a ovest, di gelo a est.
Se dovesse piovere più delle attese tutti a parlare del rischio alluvioni, di possibili tornado e chissà cos’altro. Non scordiamoci che sta arrivando l’era dei temporali e quando si parla di temporali si parla di grandine, di vento, di eventi estremi. Sì, ma senza il minimo ritegno.
E’ una meteo troppo bistrattata, non ci piace discussa in questo modo. Tutto a far clamore, tutto a fare il botto, tutto di tutto e niente di niente. Che noia, lasciamo che a divertirci siano le condizioni meteo, non tutto quello che vi ruota attorno.