In quest’inizio settimana l’anticiclone delle Azzorre, esteso in parte verso il bacino centrale del Mediterraneo, sta contribuendo a spegnere del tutto la residua instabilità in azione sullo Ionio. La stabilità atmosferica fatica tuttavia a spadroneggiare, per la presenza di una seconda area ciclonica tra la Penisola Iberica ed il Mediterraneo Occidentale.
Novità importanti si scorgono invece sull’Europa Settentrionale, dove il serpentone perturbato di scorrimento delle correnti oceaniche si è esteso verso latitudini più meridionali. L’espansione di un ramo dell’alta pressione oceanica verso la Groenlandia sta infatti determinando lo scivolamento di correnti fredde d’origine artiche verso l’Islanda ed il Mar di Norvegia.
Il freddo sta invadendo anche le zone centro-settentrionali scandinave, ma il perno del Vortice Polare si trova appena più a nord in prossimità delle Isole Svalbard dove la neve ha fatto ritorno dopo un primo episodio avvenuto a metà Settembre. Il flusso perturbato che scorre più a sud rappresenta proprio il crocevia (confluenza di masse d’aria) fra il respiro freddo polare e quello molto più mite in seno alla cellula anticiclonica, i cui massimi li ritroviamo sul comparto occidentale europeo.
Gli effetti dell’anticiclone si sentono in maniera più uniforme anche sull’Italia, grazie all’ulteriore indebolimento del vortice ciclonico sullo Ionio, i cui nuclei temporaleschi lambiscono ancora le estreme regioni meridionali, con particolare riferimento ai settori ionici della Calabria meridionale e della Sicilia. Le grandi e rovinose piogge sono terminate lasciando il posto ad una certa instabilità atmosferica, ma ancora nella giornata di ieri si sono registrati accumuli a dir poco strabilianti, addirittura di quasi 300 millimetri sul versante ionico delle Serre orientali, in provincia di Reggio Calabria.
Il resto d’Italia ha goduto di una giornata di tempo buono, a parte modesti annuvolamenti localmente minacciosi nel primo pomeriggio come nel caso dell’Appennino Toscano. Il contesto di bel tempo è accompagnato da un lieve flusso di correnti balcaniche che scorrono sul bordo meridionale del corridoio anticiclonico euro-atlantico. Un po’ di fresco è presente di notte, ma di giorno la presenza del sole continua a garantire valori termici alquanto elevati per il periodo.
Sulle regioni tirreniche si sono raggiunte le temperature massime più alte, con alcune punte addirittura molto vicine ai 30 gradi, ma il caldo resta di casa anche in Val Padana e Liguria, con termometri oscillanti attorno ai 25-27 gradi. Altro che autunno, questa situazione sembra quasi una lunga scia, pur sbiadita, dell’Estate. Settembre si appresta a chiudersi con l’insistenza dell’anticiclone, che per il momento impedirà alle nubi d’apportare significativa minaccia all’Italia, anche quelle decisamente vicine e poste sul Mediterraneo Occidentale.