Anomalie, un concetto meteo climatico che ha un preciso significato e che va analizzato con attenzione. Lo trattiamo quotidianamente, o quasi, perché nel momento in cui si parla di siccità, di caldo anomalo, di piogge esagerate stiamo proprio parlando di anomalie.
Questi sono giorni di anomalie eclatanti: da un lato fa un caldo esagerato, dall’altro lato piove esageratamente. In alcune regioni sembra tornata l’Estate, in altre si fa la conta dei danni da inondazioni. L’Italia è questa, tanti climi in un’unica nazione. Non potrebbe essere altrimenti, visto che ci troviamo immersi nel Mediterraneo.
Facciamo un passo indietro. D’Estate, quando l’Europa boccheggiava dal caldo, dicevamo che anomalie di tale portata avrebbero lasciato spazio ad anomalie altrettanto imponenti. Perché il clima, benché il riscaldamento globale lo stia modificando, ha meccanismo di autoregolazione ben conosciuti.
Ma perché tutto questo discorso? Semplice, perché i modelli fisico matematici lasciano intravedere – nei primi giorni di novembre – l’improvvisa esplosione dell’inverno. Una massiccia irruzione artica potrebbe piombare sull’Europa centro orientale, forse addirittura anche sulle nostre regioni. Se dovesse realizzarsi ci vedremo costretti ad anticipare nettamente i tempi sul vestiario invernale. Se così fosse lo sbalzo termico sarebbe incredibile, traumatico.
Qualcuno si starà senz’altro chiedendo cosa ci sia di vero in quelle proiezioni. In questo momento non possiamo rispondervi, non lo sappiamo neanche noi. Però possiamo affidarci all’esperienza, al fatto che anomalie persistenti vengono spazzate via da anomalie di segno opposto. Se fa troppo caldo, arriva il freddo. Se piove poco, poi piove senza raziocinio. E via discorrendo.
Crediamo, quindi, che l’irruzione fredda d’inizio novembre abbia discrete probabilità di successo. Se ci colpirà lo stabiliremo in seguito e se dovesse raggiungerci cercheremo di capire quanto sarà intensa e su quali regione avrà gli effetti più significativi.