Da oltre un secolo la domanda è: quanto freddo fa in Antartide? Qual è il limite estremo? Negli ultimi cinquant’anni, grazie alle basi americane e russe, si sono comprese molte cose del clima di questo continente, in parte ancora sconosciuto. Ma nella gara per il record del freddo ora si sono inseriti i cinesi, con l’intento di impossessarsi di quei valori che, dal 1958, sono appannaggio di Vostok, la base che sorge a 3.488 metri di quota nel plateau orientale. Oltre la Grande Muraglia, il ragionamento è semplice e, apparentemente, lineare: Dome Argus, l’area più elevata della calotta antartica, finora è stata scarsamente esplorata; se si realizzasse una base a oltre 4.000 metri di quota, è probabile che lì si possano rilevare le minime temperature, sia nei valori assoluti che nelle medie mensili e annue. Questo progetto, stando ai programmi, sarà realizzato entro il 2010.
In ogni caso, il 18 gennaio 2005, China Radio International ha annunciato che, alle 3.16 ora di Pechino, una squadra di ricerca aveva individuato il punto più elevato di Dome Argus: 4.093 metri, a 80°22′ lat. S e 77°21′ long. E. Fermo restando che non si è capito se la quota sia frutto di uno scambio di cifre (il dato ufficiale finora accettato era di 4.039 metri), il 2 febbraio la stessa fonte ha dato notizia del fatto che i ricercatori avevano «misurato la temperatura minima media annuale nella storia delle registrazioni meteorologiche dell’area», senza però dire quale fosse questo valore: il che non aiuta a capire quali scoperte avrebbero fatto i cinesi. A prescindere quindi dalla frammentarietà delle informazioni, è davvero assodato che all’aumento della quota debba corrispondere una proporzionale diminuzione delle temperature? Le esplorazioni sovietiche durante l’Anno geofisico internazionale, e quelle americane all’inizio degli anni Sessanta, fanno dubitare che sia così.
In particolare i sovietici, che nel 1956-’58 colonizzarono i settori più elevati del plateau orientale, con una spedizione estiva raggiunsero il Polyus Nedostupnosti (Polo della Relativa Inaccessibilità) a 3.718 metri di quota, dove stabilirono una base che operò fra il 14 e il 26 dicembre 1958. Incrociando i rilevamenti meteorologici che vi furono compiuti con quelli ottenuti nelle altre basi, nel 1960 si provò a determinare la temperatura media dell’intero 1958, ottenendo i seguenti valori (Dolganov, p. 189):
Gen. -31,7 °C
Feb. -44,4 °C
Mar. -54,2 °C
Apr. -60,2 °C
Mag. -66,9 °C
Giu. -69,0 °C
Lug. -69,0 °C
Ago. -71,1 °C
Set. -66,1 °C
Ott. -59,5 °C
Nov. -42,9 °C
Dic. -33,0 °C
La media annua porta a -55,7 °C: più o meno lo stesso valore di Vostok, che nel 1958 fece registrare -55,4 °C.
Ancor più interessante però, risulta la comparazione effettuata per il 1957 tra il Polyus Nedostupnosti (quarta colonna) e le basi di Komsomolskaja (quota 3.498 metri, prima colonna), Vostok (seconda colonna) e Sovetskaja (3.662, terza colonna); si tratta di un calcolo puramente teorico, ma di notevole interesse (Doganov, p. 191):
Gen. -30,2 °C -31,6 °C -31,5 °C -31,4 °C
Feb. -42,0 °C -43,8 °C -43,2 °C -43,0 °C
Mar. -52,0 °C -56,5 °C -51,8 °C -51,6 °C
Apr. -52,6 °C -58,8 °C -57,6 °C -57,3 °C
Mag. -57,7 °C -61,9 °C -64,0 °C -64,7 °C
Giu. -60,4 °C -63,9 °C -66,2 °C -65,8 °C
Lug. -62,4 °C -62,0 °C -66,3 °C -65,8 °C
Ago. -61,2 °C -66,7 °C -68,4 °C -67,7 °C
Set. -57,4 °C -62,1 °C -63,6 °C -63,0 °C
Ott. -50,8 °C -55,4 °C -57,0 °C -56,6 °C
Nov. -40,7 °C -43,2 °C -41,1 °C -40,9 °C
Dic. -31,0 °C -32,1 °C -31,8 °C -31,4 °C
Ann. -49,9 °C -53,2 °C -53,5 °C -53,3 °C
Va detto, in prima battuta, che tali valori danno l’impressione di essere sovrastimati rispetto alla realtà: anche se una media annua di -53,2 °C fu effettivamente rilevata a Vostok nel 1980, è plausibile un ritocco all’ingiù di circa 2 °C nelle medie di ogni stazione. Ma, al di là di tale circostanza, va osservato come la crescita della quota non comporti una corrispondente diminuzione nei valori medi. Per questo fatto, nel 1959 si era già proposta una spiegazione: ovvero l’esistenza di fenomeni meteorologici che promuovono la distruzione dell’inversione termica, impedendo l’ulteriore raffreddamento determinato dall’altezza. Sulla scorta di tale assunto, proprio la regione compresa tra Vostok, Sovetskaja e il Polyus Nedostupnosti è stata indicata come la più fredda della Terra (Zakiev, p. 315).
Bibliografia:
L.V. DOLGANOV, Determination of mean monthly temperatures in the absence of sufficient observations, in Soviet Antarctic Expedition, Amsterdam, 1965, vol. III, pp. 189-191.
K.Y. ZAKIEV, Distribution of mean annual air temperatures in East Antarctica, in Soviet Antarctic Expedition, Amsterdam, 1964, vol. I, pp. 315-316.