Nella fase di avvicinamento al grande inverno antartico, le temperature del plateau continuano ad abbassarsi con regolarità. L’8 febbraio ad Amundsen-Scott, la base permanente al Polo Sud geografico, la minima (fino alle 1200 UTC) è stata di -43,4 °C, mentre a Vostok, il 7 febbraio, il termometro si è portato a -50,5 °C scendendo, per la prima volta nel 2006, al di sotto dei -50 °C. Si tratta di valori del tutto normali per il periodo, che chiude la breve estate antartica (dicembre e gennaio) e porta dritti alla stagione fredda, che si protrae dalla metà di marzo alla metà di ottobre.
Sul plateau antartico, febbraio è anche il mese che fa segnare una forte discesa nelle medie mensili rispetto a gennaio, tendenza che si accentua a marzo. Ecco le normali, e la relativa deviazione standard, di Amundsen-Scott e Vostok (seconda colonna), ricavate dalle elaborazioni della British Antarctic Survey:
Gen. -28,2 °C (1,7 °C) -32,1 °C (1,5 °C)
Feb. -40,7 °C (1,9 °C) -44,3 °C (1,5 °C)
Mar. -54,0 °C (1,9 °C) -58,0 °C (2,1 °C)
La differenza di quota (652 metri a favore di Vostok) si traduce dunque in un gradiente di circa -0,6 °C / 100 m.
L’accentuata perdita di calore del plateau antartico nel mese di transizione fra l’estate e l’inverno può essere meglio evidenziata seguendo l’evolversi della media decadale di febbraio ad Amundsen-Scott, secondo l’archivio 1957-’97 dell’Antarctic Meteorological Research Center:
1ª decade -35,6 °C
2ª decade -41,5 °C
3ª decade -45,7 °C
È evidente come, all’abbassarsi del sole sopra l’orizzonte, corrisponda un’accelerata discesa dei valori termici, che si compie poi quasi per intero nei successivi venti giorni di marzo, all’avvicinarsi della fase equinoziale.
Per inciso, rispetto al quadro dei dati appena presentato, va detto che il periodo 1-8 febbraio 2005 ad Amundsen-Scott sta sotto media, facendo registrare -37,3 °C.