C’è poco da fare: durante la stagione invernale le pianure canadesi si fanno “produttrici” di aria molto fredda, che inevitabilmente finisce, alla prima occasione, per scivolare verso sud, mancano degli ostacoli montuosi che ne impedisca il movimento verso latitudini meridionali.
Ed è quello che sta accadendo anche stavolta: dopo la prima gelida irruzione che ha interessato, in questo mese di dicembre, gli Stati centro occidentali, portando la neve fin sul Texas, adesso il nuovo obbiettivo è verso oriente, sulla regione dei Grandi Laghi, e, in prospettiva, la costa nord orientale statunitense.
La situazione delle ore 12 UTC di oggi vede la grande “goccia fredda” di origine canadese estendersi fin sugli Stati del Dakota (Nord e Sud), Minnesota, Wisconsin, Illinois, con isoterme comprese tra -16° e -19°C ad 850 hPa.
Sta nevicando attualmente su diverse zone: su Cincinnati, in Ohio, ad esempio, con una temperatura di -0,5°C, oppure ad Indianapolis, sull’Indiana, ove la temperatura è crollata in poche ore da +7,8°C a -6,1°C.
E’ proprio il crollo termico in pochissime ore, quello che caratterizza maggiormente queste irruzioni artiche canadesi negli States.
A Bismark, ad esempio, si è passati in poco tempo da una temperatura di +5,0°C a -25,0°C, ed a Valentine, ove in 12 ore la temperatura è crollata da +5,0°C a -25,6°C.
Attualmente si misurano anche -11,7°C a Kansas City, -14,4°C a Lincoln, e -16,7°C a Norfolk.
Resistono per ora temperature miti sulla costa orientale, con +8,3°C a New York, ove, tuttavia, l’aria fredda è attesa nel giro di poche ore.