Record di temperatura massima giornaliera quello fatto segnare il 7 marzo alla base americana Amundsen-Scott, che sorge al Polo Sud geografico: con -30,8 °C è stato infatti superato il precedente, del 7 marzo 1983, quando i termometri si erano fermati a -34,8 °C. La risalita termica è stata repentina dopo che, il 6 marzo, la minima aveva toccato il nuovo limite stagionale di -57,1 °C. Storicamente, si sono però raggiunti anche valori superiori: il primato mensile risale infatti al 25 marzo 1975 con -26,7 °C. In questi giorni comunque, l’andamento al Polo Sud appare contrastato: nelle prime ore mattutine dell’8 marzo infatti, i termometri erano scesi intorno ai -41 °C ma, alle 09:45 UTC, si erano già riportati a -38,2 °C, complice una quasi totale copertura nuvolosa.
Decisamente più freddo il Plateau Antartico orientale dove, l’8 marzo, si sono toccati i -61,6 °C alla base italo francese Concordia (dato parziale, che comunque rappresenta il limite stagionale antartico); inoltre, minime di -60,7 °C alla stazione automatica australiana di Dome Argus (qui la temperatura più bassa è stata raggiunta il 4 marzo con -61,2 °C) e -60,2 °C alla base russa Vostok (prima volta, nel 2009, sotto i -60 °C).
Da annotare infine, per quanto riguarda l’area costiera, la minima di -29,0 °C raggiunta il 7 marzo alla base britannica Halley: valore degno di nota dato il periodo. Ad Halley il marzo più freddo si registrò nel 1982 con una media di -21,5 °C.