Non solo Katrina: dal lato opposto del Globo è Talim a preoccupare. Il tifone (nell’ovest Pacifico così vengono chiamati gli uragani) ha nel mirino Taipei, la capitale dell’isola di Taiwan, posta di fronte alla costa cinese.
Nell’ultimo bollettino emesso dal Joint Typhoon Warning Center, Tallim veniva dato centrato circa 265 miglia a sud di Okinawa, con venti sostenuti fino a 225 km/h e raffiche fino a 270 m/h, che secondo la scala Saffir-Simpson, corrispondono ad un uragano di categoria 4, muovendosi verso ovest/nord-ovest alla velocità di 18 km/h. Tallim, secondo le previsioni emesse dal JTWC, raggiungerà la sua massima forza entro la mattina di domani, quando i venti sostenuti (media della velocità del vento in un minuto) potranno superare i 240 km/h e le raffiche raggiungere i 300 km/h. Tra circa 36 ore Talim dovrebbe approdare alle coste nord orientali di Taiwan, con venti ancora oltre i 220 km/h, per poi perdere rapidamente potenza nelle successive 6 ore, quando presumibilmente interesserà Taipei. Entro 72 ore Talim approderà sulle coste cinesi cessando di esistere come ciclone tropicale.
Mentre Talim minaccia seriamente Taiwan, un’altra tempesta tropicale, Nabi, è nata nel Pacifico occidentale. Attualmente Nabi è centrata alla latitudine di 15.1° N e alla longitudine di 149° E, nei pressi dell’arcipelago delle Marianne, con venti sostenuti a 100 km/h e raffiche fino quasi a 130 km/h. Secondo le previsioni del JTWC anche Nabi crescerà rapidamente e presto diventerà un tifone, andando ad interessare l’isola di Saipam a nord di Guam quando i suoi venti potranno spirare ad oltre 150 km/h. Successivamente, tra il 2 e il 3 settembre, potrebbe arrivare alla stessa potenza di Talim, fortunatamente senza interessare alcuna terra emersa, trovandosi in quei giorni in aperto oceano.