E’ tempo di cambio di stagione in Europa. L’equinozio di primavera è ormai incombente e lo scenario meteo climatico del vecchio continente ne sente l’influenza. Dopo un inverno freddissimo su tutto il centro-ovest europeo, con le continue retrogressioni artiche dalla Russia dirette verso Germania, Francia, Benelux, Gran Bretagna e Spagna, e in grado di coinvolgere anche Alpi e Nord Italia (Nord Ovest in primis), ecco che si riaffaccia una figura barica nota agli appassionati di meteorologia, e molto presente fino a qualche anno fa: la temuta e temibile “falla portoghese”.
E’ quella figura barica che ha dominato durante la terribile Estate 2003 e che vede le depressioni atlantiche sprofondare al largo del Portogallo (tra le Azzorre e il Portogallo) richiamando aria calda verso Spagna e Francia e generando una cupola anticiclonica sul Mediterraneo Occidentale. Non è il caso, ad onor del vero, di fasciarsi la testa: tutti gli anni, o quasi, questa figura barica in qualche momento appare, ma solo eccezionalmente ha una persistenza tale da condizionare l’andamento di tutta una stagione, come accadde nel 2003.
Intanto, dopo tre mesi di duro inverno, questa improvvisa esplosione primaverile non può far dispiacere. Nella giornata di ieri tutte le città della costa settentrionale atlantica spagnola hanno superato i 20 gradi con una punta di +22.4°C ad Oviedo. Tale limite si è superato anche nelle regioni del sud iberico, in città come Caceres, Badajoz, Ciudad Real, Cordoba, Jerez, e passando il confine portoghese, a Coimbra, Evora, Beja, nei pressi di Lisbona. Non si tratta, per queste terre iberiche, di valori eccezionalmente elevati, ma di temperature che più o meno vengono raggiunte tutti i mesi di marzo.
Anche la Francia si è finalmente tolta di dosso il gelido cappotto invernale. Le temperature più elevate ieri si sono registrate nell’angolao di sud-ovest (Aquitania) e nelle regioni centrali. 21 gradi sono stati raggiunti a Bordeaux e Tours, 20 gradi toccati a Mont-de-Marsan e sfiorati a Parigi. Si tratta di valori 8-10 superiori alle medie del periodo ma abbastanza lontani dai record del mese. Punte di 18/19 gradi si sono raggiunte anche in Belgio e Olanda, e Bendorf, in Germania occidentale, ha addirittura toccato +20.3°C, e Colonia +19°C dopo una minima di 0 gradi e dopo che solo dieci giorni fa era scesa sotto i -10°C!
Il tepore non ha risparmiato la Gran Bretagna, con i 18°C raggiunti a Weybourne, la Svizzera con i +19.3°C di Sion, l’Austria con i quasi 18 gradi di Innsbruck e i quasi 17 di Vienna e Salisburgo.
Gli effetti di questo affondo depressionario al largo del Portogallo, e della conseguente rimonta calda verso il Mediterraneo e l’Europa occidentale, si stanno mostrando anche in Italia, non solo sul lato termico ma anche per un certo ritardo nell’arrivo della perturbazione attesa per il week-end. La depressione atlantica ha infatti rallentato il suo percorso naturale verso est e probabilmente i suoi effetti sul Nord Italia saranno minori di quanto inizialmente preventivato, e limitati, inizialmente, al Nord Ovest. La circolazione non risulta però bloccata e il transito della perturbazione sarà solo un po’ più blando ma non annullato.
La situazione attuale non ci deve indurre a pensare che la stagione calda sia ormai iniziata e non subirà più rallentamenti. Dopo inverni così freddi e caratterizzati da geopotenziali così bassi, sussiste infatti statisticamente il rischio che altre colate fredde possano raggiungere le regioni meridionali europee; e d’altra parte, al di là della statistica, basta dare un’occhiata alle temperature del comparto scandinavo e russo per capire che è ancora presto per un’affermazione definitiva della stagione calda.